I sintomi
caratteristici
I
segni ed i sintomi tipicamente associati all'occlusione intestinale comprendono
un dolore di tipo crampiforme ed intermittente a livello addominale (salvo nei
casi di strangolamento, dove il dolore è continuo), nausea, vomito (tanto più
precoce quanto più alta è la sede della lesione), stitichezza (chiusura
dell'alvo a feci e
gas) con incapacità di espellere il contenuto intestinale e conseguente
distensione dell'addome.
In
caso di ileo meccanico all'esame obiettivo si apprezza un'esaltata peristalsi
intestinale, invece assente in presenza di ileo paralitico (silenzio
dell'addome) o di ileo meccanico in fase avanzata (quando la peristalsi cessa
"arrendendosi" all'ostruzione).
Degno
di nota anche lo squilibrio idro-elettrolitico dovuto al mancato riassorbimento
dei succhi digestivi (ogni giorno vengono secreti e riversati nell'intestino
7-8 litri di succhi digestivi, oltre ai liquidi introdotti dall'esterno;
ovviamente, il mancato assorbimento di questi liquidi determina disidratazione, ipovolemia ed ipotensione).
Possibili cause
Tra
le possibili cause di occlusione intestinale su base ostruttiva (ileo
meccanico) ricordiamo:
- aderenze intestinali (spesso postoperatorie)
- tumori intestinali o extraintestinali (retroperitoneali, renali, che provocano ileo da compressione)
- ernie
- torsioni dell'intestino (volvoli)
- stenosi congenite
- atresie
- morbo di Crohn
- diverticolite
- laparoceli,
- fecalomi
- corpi estranei
- parassiti
- calcoli biliari.
Tra
le possibili cause di occlusione intestinale legata a paralisi della
muscolatura enterica (ileo paralitico o adinamico) ricordiamo:
- chirurgica addominale o pelvica
- infezioni e peritoniti
- traumi dell'addome
- alcuni farmaci (oppiacei, neuroplegici, miorilassanti)
- malattie dei muscoli o del sistema nervoso come il morbo di Parkinson
Trattamento ed
opzioni terapeutiche
Il
trattamento precoce dell'ostruzione intestinale è fondamentale per la
prevenzione delle complicanze, rappresentate essenzialmente da fenomeni necrotici
del tratto intestinale interessato dall'ostruzione, con possibile perforazione
delle sue pareti, peritonite diffusa, sepsi e shock. Naturalmente, il
trattamento dell'ostruzione intestinale dipende dalle cause che l'hanno
generata; comune, qualora le condizioni lo richiedano, è la necessità di
ospedalizzare il paziente per monitorare le condizioni ed i parametri vitali, e
correggere la disidratazione.
L'eccesso
di fluidi a livello gastrico può essere assorbito mediante sondino
nasogastrico, mentre l'applicazione del catetere assicura
il drenaggio delle urine e
la possibilità di esame rapido delle stesse.
Normalmente
il paziente viene tenuto a digiuno assoluto e nutrito per via
endovenosa; spesso utile la profilassi antibiotica. Questa fase, della
durata di qualche ora, ha lo scopo di stabilizzare le condizioni del paziente
colpito da occlusione intestinale e di prepararlo al meglio ad affrontare un
eventuale intervento chirurgico.
Quando
necessario, come accade nelle ostruzioni meccaniche complete, si richiede un
intervento di chirurgia maggiore per risolvere il blocco od eliminare le parti
necrotiche dell'intestino.
L'ileo
paralitico, invece, verte generalmente verso la risoluzione spontanea nel giro
di qualche giorno; se i medici lo ritengono opportuno, la guarigione può
comunque essere favorita od accelerata dalla somministrazione di farmaci (come
la prostigmina) che aumentano la contrattilità della muscolatura addominale, favorendo
l'avanzamento del contenuto enterico bloccato dall'occlusione intestinale.
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