lunedì 26 maggio 2014

Le ghiandole surrenali, sintomi e segni di problemi


Sintomi malfunzionamenti delle ghiandole surrenali

Sintomi della syndrome di Cushing (alti livelli di cortisolo):

•   Profondo affaticamento
•   Debolezza muscolare
•   Pressione sanguigna elevate
•   Glicemia elevata
•   Sete incrementata
•   Aumentata frequenza minzione
•   Irritabilità, ansia o depressione
•   Viso arrotondato
•   Gobba grassa dietro al collo che si protrae fino alle spalle.
•   Obesità alla parte alta del corpo
•   Fragilità della pelle e sottigliezza, inclusa facilità alle ecchimosi e a segnarsi se pizzicata
•   Incrementato di peli nelle zone non desiderate
•   Mestruazioni irregolari

Dominanza corticosurrelanale (adrenalina, cortisolo):
•   Ansietà persistente
•   Sempre al massimo (stile di vita adrenalinico)
•   Difficoltà a rilassarsi per addormentarsi
•   Sensazione da “stanchezza  ma in allerta”
•   Accumulo di peso addominale
•   Peggioramento dei sintomi della sindrome premestruale  (irritabilità, ansietà)
•   Attacchi di panico.
•   Facilmente le cose sfuggono di mano
•   “Se vuoi qualcosa fatto bene, fallo da te!”
•   “Non riesco mai a fare abbastanza!”

Normalità
•   Risveglio rilassato dopo il sonno
•   Mantenimento dei livelli energetici durante il giorno
•   Stanchezza piacevole verso la sera, non si vede l'ora di andare a letto dopo una giornata piena.
•   Capacità di rielaborare, adattarsi e rispondere con flessibilità ai fattori di stress della vita (e opportunità)
•   Chiarezza di pensiero, con  produttività costante
•   Buona immunità verso “Quello che accade all’esterno”
•   Libido salutare
•   MInimale o nessuna brama di zuccheri, sale e caffeina
•   Attitudine mentale positive e fede nel futuro

Fatica surrenale
•   Difficoltà ad alzarsi dal letto la mattina
•   Sonno non riposante
•   Fatica costante non compensata  dal sonno
•   Stanchezza, mancanza di energia, letargia
•   Vertigini
•   Incrementata voglia di sale
•   Bassa libido
•   Incapacità nello gestire gli stress di ogni giorno
•   Sensazione di sopraffazione
•   Tempi di recupero lunghi da malattie, infortuni o traumi.
•   Lieve depressione
•   Facilità a spaventarsi
•   Annebbiamento mentale / pensiero confuso
•   Difficoltà nell’raggiungere i propri obiettivi durante tutto il giorno
•   Infezioni  frequenti
•   Sensazione di benessere dopo ogni pasto

Malattia di Addison  (bassa cortisolemia), aka (insufficienza surrenale)
•   Fatica cronica invalidante
•   Muscoli deboli
•   Perdita di appetito
•   Perdita di peso
•   Dolore addominale, nausea, vomito, e diarrea
•   Bassa pressione sanguigna che cade improvvisamente passando dalla posizione distesa o seduta a quella in piedi
•   Bisogno di cibi salati
•   Macchie di pelle scura specialmente lungo le cicatrici, piche cutanee, gomiti, ginocchia e al dorso delle mani



 

lunedì 19 maggio 2014

Vitamine e minerali, assunzione giornaliera

Valori raccomandati dalla Ministero della Salute della Repubblica Italiana[3]:
(tratto da Wikipedia)
VitamineValore di riferimento
Vitamina A (Retinolo)800 µg1
Vitamina B1 (Tiamina)1,4 mg1
Vitamina B2 (Riboflavina)1,6 mg1
Vitamina B3 (Niacina)18 mg1
Vitamina B5 (Acido Pantotenico)6 mg1
Vitamina B62 mg1
Vitamina B8 (Biotina)50 µg1
Vitamina B9 (Folacina)200 µg1
Vitamina B121-2 µg1
Vitamina C60 mg1
Vitamina D5 µg1
Vitamina E10 mg1
Vitamina H0,15 mg1
Vitamina K70 µg1 , 2 , 3
Sali mineraliValore di riferimento
calcio800 mg1
cloruro800 mg1
ferro14 mg1
iodio150 µg1
magnesio300 mg1
fosforo800 mg1
potassio2000 mg1
rame1,2 mg2
fluoro1,5-4 mg2 , 3
selenio55 µg2
manganese1 - 10 mg2 , 3
molibdeno50-100 µg2 , 3
cromo50-200 µg2 , 3
boro1 mg
zinco10 mg1
1 RDA valori previsti dalle norme sull'etichettatura nutrizionale degli alimenti
2 LARN 1996 (Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti Società Italiana di Nutrizione Umana
3 l'apporto giornaliero non deve superare il valore massimo del range indicato



venerdì 9 maggio 2014

Le ghiandoli surrenali, il cortisolo e lo stress

Se vi sentite spesso stanchi, non riuscite a riposare come vorreste, vi svegliate affaticati, dopo i pasti registrate sonnolenza, fate fatica ad addormentarvi la sera e vorreste sempre dormire, vi consiglio di leggere quanto segue.

Il cortisolo

Il cortisolo influenza il metabolismo dei carboidrati, dei grassi e delle proteine. Se c’è un eccesso di produzione di cortisolo, nel tempo questo può provocare disturbi e problemi di ordine metabolico. Il cortisolo è catabolico in natura, cioè scompone cose (le “distrugge”). Inoltre, il cortisolo è un ormone “glicemico” nel senso che può aumentare i livelli di zucchero nel sangue in vari modi, come la produzione di glucosio nel fegato (gluconeogenesi). Il cortisolo può anche ridurre la capacità di utilizzare il glucosio attraverso i tessuti periferici infatti è possibile avere un effetto anti-insulinico.

Come viene prodotto il cortisolo?

L’ipotalamo butta fuori l’ormone di rilascio corticotropina che stimola la ghiandola pituitaria (ipofisi) a produrre ACTH che a sua volta stimola le ghiandole surrenali a produrre cortisolo.

Infiammazione ed infezioni

L’infiammazione e le infezioni impattano sulla produzione di cortisolo poiché inviano segnali di input in presenza di neurochimici e citochine all’ipotalamo ed utili a determinare i segnali di output del cortisolo. Un eccesso di input bloccanti o liberatori impatta profondamente producendo un importante effetto “limitante”. Ci sono due modi in cui questa interferenza può risultare in una disfunzione surrenale: producendo troppo cortisolo o non abbastanza.
Come abbiamo già detto, il cortisolo è un ormone catabolico. Per cui è frequente vedere soggetti con livelli glicemici piuttosto alti (pre-diabetici) che dimagriscono continuamente (con problemi di malassorbimento) o che comunque non riescono a prendere peso nonostante diete nutrienti e bilanciate.

Le ghiandole surrenali

Si parla spesso si stress e stanchezza surrenale, pensando che siano le ghiandole surrenali le dirette responsabili di questa stanchezza, quando in effetti non è spesso così. Per cui, nonostante a questi soggetti vengano somministrate dosi importanti di corteccia surrenale, i pazienti non registrano alcun miglioramento. Questo perché il problema è nei meccanismi cerebrali. Per cui questa disfunzione risiede in un sistema di segnalazione difettoso alle ghiandole surrenali oppure in una cattiva integrazione del ritmo surrenale (cortisolo).
Le ghiandole surrenali sono “solo” una fabbrica, che fa quello che gli viene ordinato di fare dal cervello.

Queste sono le 4 aree del cervello che sono coinvolte nella regolazione delle funzioni surrenali:
Accesso surrenale ipotalamico-pituitario che praticamente controlla le quantità di cortisolo prodotte a qualsiasi ora del giorno e della notte;
Ippocampo che controlla e regola i ritmi del cortisolo (ritmi circadiani);
Mesencefalo (o “cervello medio”) una parte piuttosto primitiva del cervello;
Ghiandola pineale che (in parole semplici) controlla l’equilibrio tra cortisolo e melatonina.

Disfunzioni surrenali

Le 3 fasi della disfunzione surrenale sono:

1) reazione allarmata (cortisolo e DHEA elevati): le ghiandole surrenali diventano iperattive per aumentare i livelli di cortisolo per adattarsi alla presenza di stress;

2) fase di resistenza (cortisolo elevato e DHEA basso): questo accade in risposta a stress prolungato visto che il corpo “ruba” pregnenolone dal colesterolo per produrre più cortisolo. Normalmente, il pregnenolone aiuta a produrre gli ormoni sessuali come il progesterone ed il testosterone. Come risultato di “pregnenolone rubato”, si verificano squilibri ormonali. Comunemente infertilità, menopausa maschile e sindrome dell’ovaio policistico;

3) fase di esaurimento (cortisolo basso e DHEA basso): a questo punto le surrenali sono esauste e non possono più adattarsi allo stress. I co-fattori necessari per produrre cortisolo vengono a mancare ed i livelli si abbassano troppo. Poiché le surrenali non producono più cortisolo sufficiente, il ciclo del “pregnenolone rubato” si interrompe.

Quali sono le cause potenziali di un esaurimento surrenale?

infezione o infiammazione (con conseguente riduzione dei segnali di output dell’ipotalamo)
tumore
brusca interruzione della somministrazione prolungata di steroidi
bassi livelli di colesterolo (per utilizzo di statine, ad esempio)
problemi autoimmuni

stress cronico (da diete squilibrate con consumo eccessivo di zuccheri, sovrallenamento, troppa caffeina, etc. …).

Diagnosi e trattamento

La diagnosi della stanchezza surrenale va effettuata da un medico competente che si basa sui sintomi e segni del paziente, sulla raccolta di dati quali le risposte ad un questionario specifico, alcuni semplici test “biofisici” che si possono fare in ambulatorio o a casa ed una particolare metodica di rilevamento della temperatura corporea.

Riguardo al laboratorio, l’esame più attendibile è il dosaggio del cortisolo nella saliva fatto in 4 diversi momenti della giornata che consente di valutare se il profilo di secrezione del cortisolo è normale o alterato. Il semplice prelievo di sangue al mattino per il dosaggio del cortisolo è molto meno indicativo a questo scopo.

La terapia della stanchezza surrenale può comprendere integratori (vitamine e minerali), fitoterapici ad azione adattogena (ashwaganda, rhodiola, liquirizia, eleuterococco, tulsi, ecc) e supplementi di  estratto di corteccia surrenale.

Nei casi più seri si dovrà ricorrere al cortisolo (bioidentico) a dosi fisiologiche suddivise in 3-4 somministrazioni durante la giornata, per cercare di riprodurre il più possibile il ritmo naturale di secrezione del cortisolo. Naturalmente anche la prescrizione della terapia più adatta ad ogni singolo caso va riservata ad un medico esperto nell’equilibrio ghiandolare e nell’uso di ormoni bio-identici.

Esempio di grafico di misurazione del cortisolo salivare durante la giornata (livelli ottimali):




Accorgimenti fondamentali per la dieta e lo stile di vita

I cibi che sceglierete di consumare sono fondamentali nel guarire da questo problema. Qualsiasi integrazione o altra strategia risulterà vana se mancherete di curare l’alimentazione.

-          fare una colazione ricca di proteine e grassi e pochi carboidrati;
-       fare piccoli pasti a base di proteine e grassi di qualità ogni 2-3 ore (es. semi e noci, uova, carne, pesce o un frullato di proteine a basso contenuto di carboidrati);
-         trovate il vostro limite massimo di tolleranza ai carboidrati e non superatelo: se vi sentite assonnati o avete voglia di qualcosa di dolce dopo il pasto, significa che avete consumato troppi carboidrati;
-          non consumare dolci o cibi zuccherini (anche la frutta) prima di andare a dormire;
-          evitare tutti gli stimolanti surrenali (caffeina, alcol, istamina, sforzo fisico);
-          dieta ricca di vegetali, carni e grassi di qualità;
-          eliminare il glutine dalla dieta;
-          eliminare i cereali dalla dieta, il riso, le patate, legumi, latticini e i cibi raffinati, zucchero raffinato e non, soia, oli vegetali idrogenati, sali raffinati;
-          non guardare la TV fino a tardi;
-          fare vacanza spesso;
-          meditare / fare yoga
-          attività fisica moderata (camminare);
-          riposo adeguato (8 ore di sonno a notte);
-          gestione dello stress.

Integratori alimentari specifici

-          vitamina C;
-          vitamina B;
-          vitamina D;
-          trans-resveratrolo in dosi concentrate;
-          curcuma;
-          olio di pesce omega 3;
-          radici di: ginseng, rhodiola rosea, zenzero, liquirizia;

-          zinco e rame;