La digestione è
un processo essenziale per la vita dell'uomo e di molti altri organismi
viventi. Nutrirsi non è solo un istinto, ma un piacere, un rito irrinunciabile
finalizzato alla socializzazione ed alla sopravvivenza stessa della specie.
Nel
corso dei millenni il nostro organismo è stato sottoposto ad un continuo
processo di adattamento necessario per fronteggiare i mutamenti climatici ed
ambientali. Tra questi un ruolo di primaria importanza è stato ricoperto dalla
dieta.
Da
cacciatore e raccoglitore di bacche e tuberi l'uomo
primitivo è gradualmente passato all'agricoltura e all'allevamento modificando
radicalmente sia le abitudini di vita sia quelle alimentari.
Se tutto ciò da un lato ha consentito una maggiore disponibilità di cibo dall'altro ha decisamente limitato la varietà di cibi presenti nella dieta. Da allora fino ad oggi i cereali hanno infatti costituito la base imprescindibile dell'alimentazione umana.
Se tutto ciò da un lato ha consentito una maggiore disponibilità di cibo dall'altro ha decisamente limitato la varietà di cibi presenti nella dieta. Da allora fino ad oggi i cereali hanno infatti costituito la base imprescindibile dell'alimentazione umana.
Nel
corso dei secoli mano a mano che le condizioni sociali ed economiche
migliorarono a queste colture furono associati ulteriori alimenti. Pensiamo ad
esempio all'introduzione del mais e
della patata nel periodo successivo alla scoperta dell'America.
Nonostante l'evoluzione delle conoscenze agricole bisogna tuttavia aspettare la rivoluzione industriale per poter apprezzare i primi significativi cambiamenti in campo alimentare. A partire dal primo dopoguerra l'ondata economica che ha percorso i Paesi più industrializzati ha improvvisamente ampliato la disponibilità di cibo. Nel corso di pochi anni l'industria alimentare ha letteralmente rivoluzionato le abitudini dietetiche di milioni di persone.
Nonostante l'evoluzione delle conoscenze agricole bisogna tuttavia aspettare la rivoluzione industriale per poter apprezzare i primi significativi cambiamenti in campo alimentare. A partire dal primo dopoguerra l'ondata economica che ha percorso i Paesi più industrializzati ha improvvisamente ampliato la disponibilità di cibo. Nel corso di pochi anni l'industria alimentare ha letteralmente rivoluzionato le abitudini dietetiche di milioni di persone.
Oltre
agli innumerevoli benefici derivanti da questo boom alimentare si sono tuttavia
poste le basi per molti dei problemi digestivi che ogni giorno affliggono
milioni di persone in tutto il mondo.
Eccesso di cibo, additivi
chimici ed abitudini alimentari scorrette sono tra i principali
fattori alla base dei problemi digestivi.
Le
difficoltà digestive, raggruppate sotto il generico termine dispepsia (dal
greco dys-pepsia, ossia "cattiva digestione"), sono responsabili di
sintomi come inappetenza, pesantezza di stomaco,
stanchezza, sonnolenza, eruttazioni, alitosi, flatulenza.
Cos'è la Dispepsia?
Con
il termine dispepsia si fa riferimento ad una condizione sommariamente
descritta dal paziente come "cattiva
digestione".
Si
stima che circa il 30-40% degli italiani soffra di disturbi digestivi. Il forte
aumento e la capillare diffusione di questo problema nei Paesi industrializzati
testimonia come la dispepsia sia un disturbo legato alle abitudini di vita e
dietetiche tipiche del mondo occidentale.
I sintomi
tipici della dispepsia si localizzano nella parte superiore dell'addome e
comprendono:
- bruciori di stomaco
- rigurgito acido
- eruttazioni
- alitosi
- dolore alla parte alta dell'addome
- senso di digestione lunga e laboriosa
- intolleranza a grassi, fritti, carne e uova
Cause di dispepsia possono
essere:
uso
di medicinali (antinfiammatori non steroidei o FANS come
l'aspirina, ferro, teofillina ecc.)
helicobacter
pylori
ulcera
gastrica (allo stomaco)
gastriti
(infiammazioni della mucosa
interna dello stomaco)
cattiva
alimentazione (dieta)
obesità
malattia da
reflusso gastroesofageo
A
questi sintomi se ne aggiungono altri di meno comuni come cefalea, tosse, difficoltà alla deglutizione (disfagia)
e a volte vomito alimentare.
In ordine di
importanza tra i fattori causali della dispepsia al primo posto vi è
l'Helicobacter pylori seguito dai FANS e dall'abuso di fumo e alcol.
Curare la dispepsia:
Effettuare
una visita medica specializzata che consenta di ottenere una diagnosi precisa
(ad es. gastroscopia,
pasto opaco, esami del
sangue ecc.)
Curare
eventuali malattie organiche come ulcere, calcolosi
delle colecisti e delle vie biliari, celiachia ecc.
Eliminare
o perlomeno ridurre fattori di rischio come l'assunzione di Fans, l'obesità, il
fumo l'alcol, la sedentarietà e il sovrappeso.
Se
tolti tutti questi problemi rimangono le difficoltà digestive si parla di
dispepsia funzionale, ovvero di una forma di malattia non legata a cause
organiche (disturbi dispeptici di natura benigna). In ogni caso esistono delle
cure farmacologiche molto efficaci specifiche per i sintomi avvertiti.
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