La
struttura delle metilxantine è caratterizzata da una base purinica
metil-sostituita, ovvero da un composto eterociclo metil-sostituito ottenuto
dalla condensazione fra la piridina e l’imidazolo. Il numero e la posizione dei
metili sostituenti differenzia le metilxantine. Le metilxantine
(teobromina, caffeina e teofillina), anche se non dotate di valore nutritivo,
sono fra i componenti più importanti della cioccolata. Sono proprio questi i
componenti responsabili della “voglia di cioccolato”.
La
loro presenza, nel prodotto finale di cioccolato, è dovuta alla composizione
stessa delle materie prime usate. I valori possono variare, anche
considerevolmente, in relazione al tipo di semi, alle tecniche colturali e al
processo di fermentazione a
cui vengono sottoposti prima di essere torrefatti.
L’importanza
di tali molecole è dovuta all’attività
farmacologica espletata nei confronti di alcuni sistemi corporei.
La conformazione
chimica delle metilxantine, infatti, le rende idonee ad interagire con specifici
recettori biologici che regolano le funzionalità del sistema nervoso centrale,
del sistema cardiovascolare e del sistema endocrino.
Tali
sostanze hanno il pregio di tenere svegli e di favorire la concentrazione, non
facendo sentire la fatica.
Una
tavoletta da 100 gr. di cioccolato fondente ne contiene tanto quanto un caffè
espresso, mentre in una tazza di cioccolata calda si riscontra una quantità
simile alla quantità contenuta in una tazza di thè forte.
Bassi
dosaggi possono produrre effetti benefici e favorevoli all’organismo, dosaggi
elevati possono causare effetti negativi o tossici, con un margine di
tolleranza abbastanza preciso e ben delineato.
Nella
cioccolata prevale nettamente la teobromina sulla caffeina.
CIOCCOLATO
|
CAFFEINA [mg/100g]
|
TEOBROMINA [mg/100g]
|
AL
LATTE
|
20
|
140
|
FONDENTE
|
20-60
|
600-1800
|
BIANCO
|
tracce
|
2
|
La
teobromina è dotata di una minore attività farmacologica se confrontata con la
caffeina. Entrambe però posseggono proprietà diuretiche, eccitanti e stimolanti
nei confronti del respiro e dell’attività cardiaca, mentre solo la teofillina
ha proprietà broncodilatatorie.
L'effetto
stimolante della teobromina sul sistema nervoso centrale è circa 10 volte
inferiore rispetto a quello della caffeina; a dosi elevate, comunque, la
teobromina può causare irrequietezza, tremori, ansietà, sudori, aritmie,
perdita di appetito, nausea e vomito.
Considerando
il livello medio di consumo di cioccolata (in Italia 7-8 g al giorno),
decisamente poco significativo nella dieta globalmente consumata, i rischi di
effetti sfavorevoli derivanti dal consumo di cioccolata sono praticamente
nulli.
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