Cibi
raffinati, conservati industrialmente, poveri di nutrienti, ricchi di grassi e
zucchero determinano uno stato di malnutrizione di fatto, anche quando
dovessimo essere sazi e persino grassi.
Tutto ciò anche a
causa di una flora batterica intestinale squilibrata che non riesce più a
svolgere le sue importanti funzioni di assorbimento selettivo dei nutrienti,
perché non riceve sufficiente fibra vegetale, ciò di cui si nutre
prevalentemente.
Vitamine,
enzimi, antiossidanti, sali minerali e oligoelementi, sono i micro-nutrienti
necessari al nostro organismo per ottenere salute e benessere di lunga durata.
Se
questi elementi vengono a mancare, i centri nervosi della fame restano in
costante eccitazione e spingono a comportamenti alimentari compensatori: in
altre parole pur mangiando in abbondanza si ha sempre fame.
Viceversa,
con un'adeguata alimentazione ben pianificata e bilanciata sul piano
nutrizionale, basata su frutta e verdura, ortaggi ed altri cibi vegetali
integrali, freschi, ricchi di nutrienti e vitali perché consoni alla nostra
natura, l’organismo è soddisfatto e i centri nervosi della fame si placano
ottenendo un senso di sazietà duraturo che ci consente di stare bene in salute
e di non essere più ossessionati dal cibo a tutte le ore.
Quanto zucchero
consumiamo ?
Nel
1700 il consumo annuo pro capite è stato di 1,8 Kg;
Nel
1800 il consumo annuo pro capite è stato di circa 8 kg;
Nel
1900 il consumo pro capite annuo è salito a 40 Kg;
Nel
2009 il 50% degli americani ha consumato in media oltre gli 80 Kg di zucchero
all'anno.
Fino
agli anni 70 si consumava il 60% di zucchero semplice acquistato nei negozi
mentre il 40% proveniva da alimenti confezionati.
Oggi le proporzioni
si sono invertite per cui si assume prevalentemente zucchero contenuto nei cibi
elaborati, in particolare dall'industria.
E'
una buona abitudine quella di leggere gli ingredienti riportati sulle etichette
applicate ai prodotti che acquistiamo: troveremo delle belle sorprese (non solo
per il glucosio, il destrosio, il fruttosio, il saccarosio, il maltosio in essi
contenuto).
In quali alimenti
troviamo lo zucchero?
Non solo nei dolci e nelle bevande gassate ma ormai in quasi tutti i cibi elaborati, trasformati e confezionati.
Si
trova anche negli hamburger, nei wurstel, nelle salse come il ketchup, nella
senape, in molti tipi di pane, nei cibi in scatola o in quelli precotti, ecc.
Ovviamente
lo zucchero è anche contenuto nella frutta e in minor parte nella verdura ma
legato a tantissime sostanze vitali come le fibre, le vitamine, i sali
minerali, gli enzimi, e molti altri fitonutrienti che ne attutiscono gli
effetti negativi.
Tuttavia
anche la frutta e certi ortaggi ricchi di zuccheri o amidi come le patate e le
carote, vanno consumati con moderazione.
Lo zucchero e la
dipendenza
Ci
sono diversi modi in cui lo zucchero ci induce a mangiarne troppo e ad
aumentare di peso, e il primo di questi meccanismi è il forte impatto
sui centri di ricompensa del cervello.
Quando
mangiamo cibi che contengono zucchero, una massiccia quantità di dopamina viene
rilasciata in una zona del cervello chiamata Nucleo Accumbens.
Quando
mangiamo questi alimenti tutti i giorni e in grandi quantità, i recettori della
dopamina cominciano a funzionare in maniera sbagliata.
Lo zucchero e gli
altri cibi spazzatura, a causa del loro potente effetto sui centri di ricompensa del cervello, hanno una funzione simile a droghe come
la cocaina e la nicotina, danno dipendenza e assuefazione.
Quando
li mangiamo infatti entrano in gioco esattamente gli stessi centri del
cervello. Le persone che hanno una certa predisposizione alla dipendenza,
diventano dipendenti da questi alimenti e perdono il controllo sul loro
consumo.
Ora un salto nel
passato, come mangiavano i nostri nonni ?
La colazione
Si
consumavano pane giallo e latte di mucca diluito con acqua o addirittura solo
acqua.
minestrone
patate
e cavoli
patate
e funghi
patate
e verze, a volte con l'aggiunta di uova
patate
e fagioli
patate
con pasta o riso
pasta
(fatta in casa o comprata a peso)
risotto
uova
e spinaci
cipolle
con rognone
polenta
e latte
polenta
e zucchero
polenta
con "sarac" (aringa, varietà di pesce conservata sotto sale)
castagnaccio
riso
e latte
latte
e vino con il pane
semolino
trippa
insalata,
pomodori, verdura degli orti
Esistevano
più cibi salati che dolci, perché allevavano animali da cui ricavavano salami,
pancetta, lardo, prosciutti, ecc.
La
carne si mangiava raramente, più spesso quella bianca.
Di
rado si consumava anche il pesce; si comprava il merluzzo perché costava poco o
si andavano a pescare le carpe.
Con
la frutta e la verdura degli orti venivano fatte conserve e salse.
Circa
il 90% delle famiglie possedeva un orto.
Era
comunque abitudine anche andare per campi e prati a raccogliere
l'"insalata matta" (tarassaco).
Il
pane veniva preparato in casa con farina di frumento o di mais, cotto dal
fornaio e durava per una settimana.
Il
vino, in alcuni casi prodotto in casa con l'uva americana ma più spesso
acquistato, di solito non mancava in tavola.
I
bambini spesso cenavano soltanto con del latte.
Il
cibo era non era abbondante e, anche se non piaceva, si doveva mangiare e non
si buttava.
La
spesa si faceva nei piccoli negozi di paese: non esistevano i supermercati!
pane,
burro e zucchero
pane,
burro e marmellata
pane
con frutta o ortaggi
pane
con salumi
frutta
Durante
le feste si mangiavano l'oca ripiena di scarti del maiale, la gallina, il pollo
lesso o in gelatina, la carne di manzo, l'arrosto, la polenta con i
"bruscitt" (carne fresca triturata, cotta lentamente in umido), la
"cassoeula" (tipico piatto a base di carne di maiale, cotenne,
costine e verze), il risotto con i funghi.
Riflessione: non esistevano i cibi
industriali, pieni di zuccheri, grassi e sale come al giorno d’oggi. Era una
cucina sana, casalinga e senza additivi e conservanti. Tutto era preparato in
casa con ortaggi freschi. I dolci si facevano raramente, durante le feste.
E il menù tipico dei
giorni nostri ?
Colazione
Cappuccino,
bombolone ripieno di crema/marmellata o cornetto bianco
Corn
flakes e latte
Yogurt
(zuccherato) con frutta
Pranzi/cene
Pasta
bianca raffinata con sugo
Risotto
Carne,
patate e verdure
Prodotti
surgelati
Prodotti
precotti già pronti
Pane
fatto con farina raffinata
Arrosto
Pesci
Pizza
Mc
Donald (hamburger, big mac, big fish, ecc.)
Cibo
da asporto cinese, giapponese, thailandese, ecc.
Merende
Dolci
industriali / biscotti confezionati industriali (con zuccheri, grassi e sale)
Nutella
Gelati
Patate
chips
Yogurt
Frutta
Cioccolato
Riflessione: le quantità sono eccessive,
si mangia fino a scoppiare, soprattutto zucchero, grassi e sale tutto assieme e
tutti i giorni. Nessuno ha più un orto, esistono solo i supermercati. La frutta
e la verdura sono povere di nutrienti e di vitamine essenziali, coltivate in
serre e colte quando sono ancora acerbe. Arrivano nel piatto senza vitamine o sali
minerali, e quel poco che rimane viene bruciato dal largo consumo di zucchero
raffinato!
Conclusione sul consumo di zucchero …
L’ultimo
studio a riguardo (dell’Oregon Research Institute e pubblicato sulla rivista
The American Journal of Clinical Nutrition) ha indagato la capacità dello
zucchero di spingerci tra le braccia del cibo e indurci a iper-abbuffate.
Sarebbe
proprio il sapore dolce a farci mangiare troppo, e non i grassi.
Se
la razione giornaliera raccomandata di zuccheri è all’incirca 7,5 cucchiai per
un uomo e 6,5 per una donna, in media ne consumeremo 32 a testa solo il giorno
di Natale.
Eppure
lo zucchero non è solo una bomba di calorie.
Le
ultime ricerche lo accusano di alterare processi cruciali dell’organismo,
come i livelli ormonali.
Lo
zucchero non sarebbe neppure in grado di darci una botta d’energia, dice
un’altra ricerca dell’università di Cambridge. Anzi,ci appesantisce e dà
sonnolenza perché blocca l’azione della orexina, l’ormone responsabile dei
sentimenti, della veglia e capace anche di regolare la capacità di bruciare
calorie.
Ecco
quindi che cade un altro luogo comune: se ci sentiamo assonnati e pesanti,
molto meglio un uovo sodo che una barretta di cioccolato.
Lo
zucchero è anche in grado – confermano nuove evidenze – di far produrre più
acido urico al fegato, e di conseguenza di alzare la pressione arteriosa,
la principale causa di aumento del rischio cardiovascolare.
Pare
anche che lo zucchero sia in grado di elevare i livelli di colesterolo, a
prescindere dall’indice di massa corporea.
Naturalmente
lo zucchero è un enorme problema per chi soffre di diabete e può aumentare il
rischio di diventarlo.
Ma
ci sono anche collegamenti tra il consumo di zucchero e l’insorgere della demenza.
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