lunedì 23 febbraio 2015

Lo zucchero e l'alimentazione moderna e confronto con l'alimentazione del passato

Cibi raffinati, conservati industrialmente, poveri di nutrienti, ricchi di grassi e zucchero determinano uno stato di malnutrizione di fatto, anche quando dovessimo essere sazi e persino grassi.
Tutto ciò anche a causa di una flora batterica intestinale squilibrata che non riesce più a svolgere le sue importanti funzioni di assorbimento selettivo dei nutrienti, perché non riceve sufficiente fibra vegetale, ciò di cui si nutre prevalentemente.
Vitamine, enzimi, antiossidanti, sali minerali e oligoelementi, sono i micro-nutrienti necessari al nostro organismo per ottenere salute e benessere di lunga durata.
Se questi elementi vengono a mancare, i centri nervosi della fame restano in costante eccitazione e spingono a comportamenti alimentari compensatori: in altre parole pur mangiando in abbondanza si ha sempre fame.
Viceversa, con un'adeguata alimentazione ben pianificata e bilanciata sul piano nutrizionale, basata su frutta e verdura, ortaggi ed altri cibi vegetali integrali, freschi, ricchi di nutrienti e vitali perché consoni alla nostra natura, l’organismo è soddisfatto e i centri nervosi della fame si placano ottenendo un senso di sazietà duraturo che ci consente di stare bene in salute e di non essere più ossessionati dal cibo a tutte le ore.

Quanto zucchero consumiamo ?

Nel 1700 il consumo annuo pro capite è stato di 1,8 Kg;
Nel 1800 il consumo annuo pro capite è stato di circa 8 kg;
Nel 1900 il consumo pro capite annuo è salito a 40 Kg;
Nel 2009 il 50% degli americani ha consumato in media oltre gli 80 Kg di zucchero all'anno.

Fino agli anni 70 si consumava il 60% di zucchero semplice acquistato nei negozi mentre il 40% proveniva da alimenti confezionati.
Oggi le proporzioni si sono invertite per cui si assume prevalentemente zucchero contenuto nei cibi elaborati, in particolare dall'industria.
E' una buona abitudine quella di leggere gli ingredienti riportati sulle etichette applicate ai prodotti che acquistiamo: troveremo delle belle sorprese (non solo per il glucosio, il destrosio, il fruttosio, il saccarosio, il maltosio in essi contenuto).

In quali alimenti troviamo lo zucchero?

Non solo nei dolci e nelle bevande gassate ma ormai in quasi tutti i cibi elaborati, trasformati e confezionati.
Si trova anche negli hamburger, nei wurstel, nelle salse come il ketchup, nella senape, in molti tipi di pane, nei cibi in scatola o in quelli precotti, ecc.

Ovviamente lo zucchero è anche contenuto nella frutta e in minor parte nella verdura ma legato a tantissime sostanze vitali come le fibre, le vitamine, i sali minerali, gli enzimi, e molti altri fitonutrienti che ne attutiscono gli effetti negativi.
Tuttavia anche la frutta e certi ortaggi ricchi di zuccheri o amidi come le patate e le carote, vanno consumati con moderazione.

Lo zucchero e la dipendenza

Ci sono diversi modi in cui lo zucchero ci induce a mangiarne troppo e ad aumentare di peso, e il primo di questi meccanismi è il forte impatto sui centri di ricompensa del cervello.
Quando mangiamo cibi che contengono zucchero, una massiccia quantità di dopamina viene rilasciata in una zona del cervello chiamata Nucleo Accumbens.
Quando mangiamo questi alimenti tutti i giorni e in grandi quantità, i recettori della dopamina cominciano a funzionare in maniera sbagliata.
Lo zucchero e gli altri cibi spazzatura, a causa del loro potente effetto sui centri di ricompensa del cervello, hanno una funzione simile a droghe come la cocaina e la nicotina, danno dipendenza e assuefazione.
Quando li mangiamo infatti entrano in gioco esattamente gli stessi centri del cervello. Le persone che hanno una certa predisposizione alla dipendenza, diventano dipendenti da questi alimenti e perdono il controllo sul loro consumo.

Ora un salto nel passato, come mangiavano i nostri nonni ?  

La colazione
Si consumavano pane giallo e latte di mucca diluito con acqua o addirittura solo acqua.

Il pranzo e la cena
minestrone
patate e cavoli
patate e funghi
patate e verze, a volte con l'aggiunta di uova
patate e fagioli
patate con pasta o riso
pasta (fatta in casa o comprata a peso)
risotto
uova e spinaci
cipolle con rognone
polenta e latte
polenta e zucchero
polenta con "sarac" (aringa, varietà di pesce conservata sotto sale)
castagnaccio
riso e latte
latte e vino con il pane
semolino
trippa
insalata, pomodori, verdura degli orti

Esistevano più cibi salati che dolci, perché allevavano animali da cui ricavavano salami, pancetta, lardo, prosciutti, ecc.
La carne si mangiava raramente, più spesso quella bianca.
Di rado si consumava anche il pesce; si comprava il merluzzo perché costava poco o si andavano a pescare le carpe.
Con la frutta e la verdura degli orti venivano fatte conserve e salse.
Circa il 90% delle famiglie possedeva un orto.
Era comunque abitudine anche andare per campi e prati a raccogliere l'"insalata matta" (tarassaco).
Il pane veniva preparato in casa con farina di frumento o di mais, cotto dal fornaio e durava per una settimana.
Il vino, in alcuni casi prodotto in casa con l'uva americana ma più spesso acquistato, di solito non mancava in tavola.
I bambini spesso cenavano soltanto con del latte.
Il cibo era non era abbondante e, anche se non piaceva, si doveva mangiare e non si buttava.
La spesa si faceva nei piccoli negozi di paese: non esistevano i supermercati!

La merenda
pane, burro e zucchero
pane, burro e marmellata
pane con frutta o ortaggi
pane con salumi
frutta

Le feste
Durante le feste si mangiavano l'oca ripiena di scarti del maiale, la gallina, il pollo lesso o in gelatina, la carne di manzo, l'arrosto, la polenta con i "bruscitt" (carne fresca triturata, cotta lentamente in umido), la "cassoeula" (tipico piatto a base di carne di maiale, cotenne, costine e verze), il risotto con i funghi.

Riflessione: non esistevano i cibi industriali, pieni di zuccheri, grassi e sale come al giorno d’oggi. Era una cucina sana, casalinga e senza additivi e conservanti. Tutto era preparato in casa con ortaggi freschi. I dolci si facevano raramente, durante le feste.

E il menù tipico dei giorni nostri ?

Colazione
Cappuccino, bombolone ripieno di crema/marmellata o cornetto bianco  
Corn flakes e latte
Yogurt (zuccherato) con frutta

Pranzi/cene
Pasta bianca raffinata con sugo
Risotto
Carne, patate e verdure
Prodotti surgelati
Prodotti precotti già pronti
Pane fatto con farina raffinata
Arrosto
Pesci
Pizza
Mc Donald (hamburger, big mac, big fish, ecc.)
Cibo da asporto cinese, giapponese, thailandese, ecc.

Merende
Dolci industriali / biscotti confezionati industriali (con zuccheri, grassi e sale)
Nutella
Gelati
Patate chips
Yogurt
Frutta
Cioccolato

Riflessione: le quantità sono eccessive, si mangia fino a scoppiare, soprattutto zucchero, grassi e sale tutto assieme e tutti i giorni. Nessuno ha più un orto, esistono solo i supermercati. La frutta e la verdura sono povere di nutrienti e di vitamine essenziali, coltivate in serre e colte quando sono ancora acerbe. Arrivano nel piatto senza vitamine o sali minerali, e quel poco che rimane viene bruciato dal largo consumo di zucchero raffinato!

Conclusione sul consumo di zucchero …

L’ultimo studio a riguardo (dell’Oregon Research Institute e pubblicato sulla rivista The American Journal of Clinical Nutrition) ha indagato la capacità dello zucchero di spingerci tra le braccia del cibo e indurci a iper-abbuffate.
Sarebbe proprio il sapore dolce a farci mangiare troppo, e non i grassi.
Se la razione giornaliera raccomandata di zuccheri è all’incirca 7,5 cucchiai per un uomo e 6,5 per una donna, in media ne consumeremo 32 a testa solo il giorno di Natale.
Eppure lo zucchero non è solo una bomba di calorie.
Le ultime ricerche lo accusano di alterare processi cruciali dell’organismo, come i livelli ormonali.
Lo zucchero non sarebbe neppure in grado di darci una botta d’energia, dice un’altra ricerca dell’università di Cambridge. Anzi,ci appesantisce e dà sonnolenza perché blocca l’azione della orexina, l’ormone responsabile dei sentimenti, della veglia e capace anche di regolare la capacità di bruciare calorie.
Ecco quindi che cade un altro luogo comune: se ci sentiamo assonnati e pesanti, molto meglio un uovo sodo che una barretta di cioccolato.
Lo zucchero è anche in grado – confermano nuove evidenze – di far produrre più acido urico al fegato, e di conseguenza di alzare la pressione arteriosa, la principale causa di aumento del rischio cardiovascolare.
Pare anche che lo zucchero sia in grado di elevare i livelli di colesterolo, a prescindere dall’indice di massa corporea.
Naturalmente lo zucchero è un enorme problema per chi soffre di diabete e può aumentare il rischio di diventarlo.
Ma ci sono anche collegamenti tra il consumo di zucchero e l’insorgere della demenza.









Nessun commento:

Posta un commento