mercoledì 25 febbraio 2015

Il nervo vago

Il nervo vago è il decimo delle dodici paia di nervi cranici. Si può considerare il componente principale della sezione parasimpatica del sistema nervoso autonomo.




Esso esce dal midollo allungato, attraversa il collo e il torace, raggiungendo l’addome. Invia rami verso gli organi principali del corpo umano, alla laringe, alla faringe, alla trachea, al cuore, ai polmoni e a buona parte dell’apparato digerente.
Stimola la produzione dell’acido gastrico, l’attività della colecisti, i movimenti dello stomaco e dell’intestino durante la digestione; determina il restringimento dei bronchi e il rallentamento della frequenza cardiaca.
Il tutto attraverso l’acetilcolina.
Quando la sua funzionalità viene compromessa, si manifesta una serie di sintomi, che coinvolgono varie parti del corpo.

I sintomi

Uno dei sintomi del nervo vago è la nausea, che colpisce soprattutto al mattino, appena ci svegliamo, e sembra essere più frequente durante i cambi di stagione.
Anche essa rientra nell’ambito della sindrome vagale, che si manifesta attraverso delle vere e proprie crisi, le quali si riferiscono a differenti disturbi.
Fra questi ci sono, per esempio, i crampi alla bocca dello stomaco e del piloro, l’apertura che mette in comunicazione lo stomaco con l’intestino tenue.
Se il nervo vago viene stimolato eccessivamente, può dar luogo alla tachicardia, un aumento di battiti che determinano una frequenza cardiaca superiore ai 100 battiti al minuto. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che il vago innerva anche il cuore.

Connessi alla cervicale sono il dolore e la rigidità del collo, che impediscono una corretta mobilità della testa e delle articolazioni. In questo senso va letto anche il mal di testa.
Altre manifestazioni sintomatiche sono le vertigini e i giramenti di testa, i disturbi alle braccia e alle spalle, i formicolii e l’intorpidimento, i problemi alla vista e i disturbi della deglutizione.
Può essere alterato anche il meccanismo respiratorio, influendo così sulla respirazione. Inoltre c’è un legame con l’ansia e la depressione, perché si è visto che la stimolazione del nervo vago sarebbe efficace anche nel miglioramento del tono dell’umore.

I rimedi e le cure

Le cure per il nervo vago comprendono principalmente la manovra di Valsalva o il massaggio carotideo, che possono avere degli effetti stimolatori. Bisogna però ricordare che a tutto ciò va riservata una particolare prudenza, perché si tratta di una di quelle manovre terapeutiche che, se vengono usate in modo inappropriato, possono portare anche a delle gravi conseguenze per ciò che riguarda il ritmo cardiaco. Si possono verificare anche dei blocchi atrio-ventricolari o delle fibrillazioni ventricolari.
Per questo è importante fare in modo che queste manovre vengano compiute soltanto da personale medico preparato. La manovra di Valsalva prevede una compensazione forzata dell’orecchio attraverso una pressione interna ottenuta tappando il naso e facendo pressione sulle orecchie.
Nei casi di epilessia o di depressione resistente ai farmaci, si ricorre anche alla stimolazione tramite impulsi elettrici.





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