venerdì 17 gennaio 2014

Armonizzare la mente tramite la METAMEDICINA



Qui di seguito riporto una sintesi del libro che ho acquistato e che parla della Metamedicina. 

La Metamedicina è un metodo che ricerca le cause psicosomatiche dei malesseri o degli scenari che si ripetono nella nostra vita, insegna a comprenderli nel profondo e a superarli per ottenere una vera trasformazione.

Agire come persone responsabili significa: 
-         riconoscersi come colui che crea ciò che vive
-         cercare di capire la ragione della disarmonia e la lezione da assimilare
-         passare all’azione per ritrovare l’armonia

USARE BENE LE PROGRAMMAZIONI

IL CONSCIO (è la nostra realtà)

La nostra realtà è qualcosa che creiamo noi stessi ad ogni istante con i pensieri sui quali ci sintonizziamo, con le parole che pronunciamo, con le scelte che facciamo.
E’ nel nostro cervello che si crea la realtà.
La differenza fondamentale fra chi è signore della propria vita e chi la subisce è che il primo è al timone del proprio strumento, il cervello, mentre il secondo è ai suoi ordini.
Per diventare il programmatore, bisognerà che tu aumenti l’attenzione, la vigilanza su ciò che lasci entrare in questo computer attraverso le porte sensoriali.

L’INCONSCIO (ciò che avviene a nostra insaputa)

La maggiore parte delle nostre reazioni sono inconscie, sono in rapporto con uno o più ricordi dimenticati, annidati nella memoria emozionale.
La maggior parte degli esseri umani pensa, parla e agisce in modo automatico, a seconda dell’educazione e delle influenze subite. Queste persone non sono conscie della portata dei propri pensieri o delle proprie parole.

IL SUBCONSCIO (è l’esecutore, non riflette, si accontenta di obbedire)

Il subconscio comprende i messaggi semplici, le direttive precise e le immagini.
La differenza principale fra inconscio e subconscio, è che il primo può essere risvegliato e diventare cosciente.
L’inconscio e il subconscio sono incapaci di distinguere fra un’immagine reale e un’immagine immaginaria: in entrambi i casi essa viene percepita come reale dal cervello, dal sistema nervoso e dal corpo.
Quando abbiamo paura, anche se si tratta di una paura che proviene solo dalla nostra immaginazione, essa ha le stesse ripercussioni sul corpo della paura provata durante un incubo. Ecco perché ne sentiamo gli effetti.
Noi reagiamo in base a ciò che è stato programmato nella nostra memoria emozionale, attualmente annidato a livello inconscio.
Eppure tutti possono essere felici: basta che ognuno assuma il comando e diventi il programmatore della propria vita.
Il destino è una funzione automatica che prende il sopravvento quando rinunciamo a tenere le redini della nostra vita; riprendete il comando e  vedrete che la vostra vita si trasformerà per il meglio, sia per quanto riguarda la vostra salute che la vostra felicità.

Come passare da questa funzione automatica sfavorevole a una funzione automatica favorevole? In un primo tempo, bisogna ritornare alla funzione manuale, che consiste nel fare attenzione alle parole che pronunciamo, ma soprattutto a certe nostre espressioni abituali come ‘faccio fatica a’… ecc. Il fatto di ripeterle spesso genera situazione di insuccesso.
Tornare alla funzione manuale consiste nello stare attenti a queste espressioni preconfezionate, nell’annullare tali programmazioni dicendo ‘la annullo’ e sostituendo ‘faccio fatica’ con ‘mi è sempre più facile’.
Ogni volta che prenderai coscienza di aver pronunciato una frase di tipo sfavorevole, dirai subito dopo ‘la annullo’, e ti correggerai con una frase che abbia implicazioni favorevoli.

Frasi favorevoli:
-         sono ogni giorno più energico
-         mi prendo il mio spazio sempre di più
-         mi concedo il tempo per assimilarlo
-         domani andrà meglio
-         c’è sempre una soluzione
-         sto studiando qual è il passo migliore da fare
-         ho fiducia che le cose migliorino
-         imparo a esprimermi
-         bisogna che cerchi delle soluzioni
-         le cose si sistemeranno

Dunque, per usare in modo favorevole il tuo computer cerebrale:
-         farai attenzione alle parole e alle espressioni di cui ti servi
-         annullerai quelle che possono avere ripercussioni sfavorevoli
-         farai in modo di sostituirle con parole o espressioni gradevoli, favorevoli.
Inoltre prenderai l’abitudine di usare espressioni del tipo: magnifico, straordinario, fantastico, sono sempre più in forma, vado sempre meglio, ecc. invece delle altre.
Queste sono frasi favorevoli che aiutano a credere in quello che diciamo, oltre che a influenzare il nostro subconscio.

Inoltre, una volta snidata la causa di un malessere, di un disturbo o di una malattia, potremo utilizzare delle immagini interiori per agire sul processo di eliminazione della causa, e sulla guarigione.

IL SUPERCONSCIO (il nostro aspetto divino, il sé)

Grazie a questo aspetto divino, abbiamo accesso a quanto è limitato per le possibilità del conscio, ma illimitato per il superconscio; questa eventualità si manifesta attraverso l’intuizione, attraverso certezze che non hanno nulla di razionale ma che tuttavia escludono il dubbio.
Ciò che ci impedisce di realizzare i nostri desideri sono le nostre stesse resistenze, a causa delle quali restiamo aggrappati a quanto già conosciamo.
Tutti, senza alcuna eccezione, vi abbiamo accesso e possiamo venire aiutati e guidati da esso. Basta semplicemente chiederlo, perché il superconscio non si impone mai, il superconscio è la libertà.
Così, se soffri di una malattia di cui non conosci la causa, puoi semplicemente dire al tuo superconscio: fammi capire la causa di questa afflizione: sono aperto e voglio comprendere.

Il superconscio vuole solo aiutarti: non potrà che esserti favorevole; chiedigli allora tutto ciò di cui hai bisogno, con in più un tocco divino, e lascia che ti guidi lungo la via della salute, della gioia, della felicità e della realizzazione.

LE EMOZIONI

Se l’emozione è vissuta intensamente ma poi è gestita bene (ovvero la persona accetta la situazione, comprende che dall’evento c’è qualcosa da imparare e ne trae una conclusione favorevole, o trova la soluzione che la libera dallo stress), la manifestazione di disarmonia creata viene a cessare; l’organismo attiva allora le funzioni di ripresa. Ecco perché l’autoguarigione sta nel riconoscere le cause della sofferenza, trovare la soluzione che pone rimedio alle cause e, in ultimo, aiutare il corpo a riprendersi.

Causa delle disarmonie

Quasi tutte le allergie sono collegate:
-         a una situazione che non si accetta
-         oppure a un elemento che risveglia uno o più ricordi tristi o che non vogliamo


IL DISAGIO DI VIVERE

Come rintracciare l’origine o gli eventi che hanno potuto dar luogo a questo disagio di vivere ?
Ricostruire la storia della propria vita.

Nascita:
-         ha vissuto lunghe ore di sofferenza ?
E’ alquanto possibile che tu abbia un senso di colpa legato al fatto di vivere. Questo senso di colpa può essere all’origine di molti eventi infelici ha hai vissuto, o della difficoltà che provi ad essere felice.

Infanzia:
-         cresciuto in un ambiente ostile, con abitudine di sminuire l’altro

Adolescenza:
-         sottomissione, acne, magrezza, anoressia

Come liberarsi del disagio di vivere

-         Risalire alla memoria a un evento che ha potuto dar luogo al tuo disagio di vivere.
-         Poi, da uno stato di rilassamento, torna nell’evento in questione per accogliere il bimbo che eri allora, il bimbo che non aveva più voglia di vivere.
-         Crea una nuova storia, a te favorevole. Basta che le nuove immagini siano vissute come reali perché le accetti, con la conseguenza di poter modificare la conclusione già registrata, con la nuova conclusione a te favorevole.
-         Accogli te stesso proprio nell’aspetto in cui ti sei lasciato andare. Non reprimere più il dolore e le lacrime, non nasconderti più per piangere.
-         Togli la maschera che nasconde la tua sofferenza.
-         Affida il tuo dolore e i tuoi dolorosi segreti a una persona capace di accoglierti con amore e tenerezza, senza peraltro compatirti per la tua sorte, a qualcuno che sappia accompagnarti in questo processo e ti incoraggi a mettere in atto qualcosa di concreto nella tua vita.
-         Impara a posare il tuo sguardo su te stesso invece di dipendere dallo sguardo altrui. Sii bello per te stesso. Impara a essere fiero di ciò che sei e di ciò che ha compiuto fin qui.
-         Reimpara ad assaporare ogni istante della vita, ad essere felice senza che questo dipenda da altri. Questo non esclude di condividere la felicità con una o più persone.
-         Per finire, concediti di vivere e d’essere felice, anche se tua madre o le persone che ami hanno sofferto.


I SENSI DI COLPA, COME LIBERARSENE

I nostri sensi di colpa possono dar luogo a tutto ciò che può distruggere la gioia, la salute, la felicità e le possibilità di successo.

Come liberarsene:

1)     la presa di coscienza
2)     l’accettazione
3)     l’azione trasformatrice

1)     Come prendere coscienza dei nostri sensi di colpa ?
Le frasi che rivelano uno o più sensi di colpa sono: ‘se avessi saputo, non l’avrei fatto’, ‘se si potesse rifare’, ecc.
Verifica se in passato hai avuto l’impressione di essere stato cattivo, di essere stato responsabile della sofferenza di una persona cara; di non aver detto la verità essendo poi stato punito, ecc.

2)     Nel tuo presente, diventa osservatore di ciò che accade.
Quando accade un incidente chiedersi: ‘di che cosa mi sento colpevole?’
Ciò che in tutto questo è straordinario, è constatare la potenza di materializzazione che abbiamo. Se possiamo attirarci degli incidenti di questo genere con il pensiero, possiamo crearci anche una vita MERAVIGLIOSA.

In ultimo, se tutte le condizioni sono presenti affinché tu ti senta felice e tuttavia non ci riesci, oppure se hai l’impressone di distruggere le tue opportunità di felicità e di successo, verifica se per caso non ti senti colpevole di aver ricevuto più degli altri, o se non stai alimentando un senso di colpa nei confronti della tua stessa esistenza.

3)     Una volta rintracciati questi sensi di colpa, verifica se intendevi davvero far del male alla persona in questione.
Siamo veramente colpevoli soltanto quando abbiamo avuto l’intenzione cosciente di far del male, e siamo poi passati all’azione. Molto spesso confondiamo l’intenzione con l’occasione.
A volte siamo stati, per un’altra persona, l’occasione di vivere un’emozione o una sofferenza, ma questo faceva parte di ciò che tale persona aveva da vivere.

Non siamo mai responsabili di ciò che accade agli altri. Tuttavia possiamo essere l’occasione che fa loro vivere una situazione di cui hanno bisogno sulla via della loro evoluzione.
Integrare la nostra responsabilità e lasciare agli altri la loro, ecco la via della liberazione dai sensi di colpa.

Ricordati della grande legge di causa ed effetto: non sei responsabile di ciò che l’altro vive, ma sei responsabile dei pensieri che alimenti, delle scelte che fai e dei gesti che metti in atto. Se sono fondati sull’amore, raccoglierai pace, armonia e felicità; se invece sono dettati dall’odio, dal rancore o dalla vendetta, ti porteranno solo sofferenza.


Come liberarsi dei sensi di colpa

1)     Cerca l’evento che avrebbe generato il senso di colpa.
2)     Entra in uno stato di rilassamento e ritorna con la mente dentro di te agli eventi come se li rivivessi. Poi rivolgiti al bambino che si sente colpevole e digli le parole che aveva bisogno di sentirsi dire per non sentirsi colpevole, fai in modo che ti creda, che sia ben convinto di non avere nulla da rimproverarsi.
3)     Poi bisognerà che tu reimpari a concederti d’essere felice. All’inizio quindi appena proverai gioia e felicità, fermati e si a te stesso: ‘questa sì che è vita, ho pienamente diritto a tutta questa felicità, perché più sarò felice e più potrò seminare gioia e felicità intorno a me’.

Prendi coscienza del fatto che non sei stato tu a deludere l’altro, il quale è stato invece deluso dalle aspettative che lui stesso si era creato.
Non possiamo mai deludere nessuno, e tanto meno possono deluderci gli altri. Soltanto le aspettative possono essere deluse.


LE PAURE

Non appena cominciamo ad alimentare un pensiero di paura, segnamo con esso le nostre cellule; il campo atomico-vibratorio emette allora una risonanza che tende ad attrarre a noi l’oggetto della nostra paura.

La paura crea una ritenzione, una contrazione di tutto il corpo, sia all’interno che all’esterno. L’energia circola al rallentatore, diventiamo esitanti, dubbiosi, stiamo ad aspettare, non osiamo, immaginiamo il peggio. Si istaura un senso di disagio, ci vengono le palpitazioni cardiache, mal di testa, l’ansia si fa sempre più presente ed eccoci angosciati.

Esistono tuttavia paure che restano ben radicate in noi a causa di immagini che abbiamo visto, che che abbiamo sentito, esperienze che abbiamo vissuto. Eliminare queste paure non è sempre facile: ogni volta che entriamo in risonanza con esse, il cervello limbico che le ha registrare nella memoria emozionale stimola l’ipotalamo che, a sua volta, con il sistema neurovegetativo, suo alleato, scatena una serie di reazioni che vanno ad agire sui nostri organi.

L’origine dell’angoscia è spesso una situazione traumatica in cui la persona è rimasta bloccata nell’emozione; di conseguenza, ogni volta che si trova davanti a una situazione analoga che le ricorda quella in cui era rimasta prigioniera, entra in uno stato di panico che si esprime con l’angoscia.

Come liberarsene ?

1)     prenderne coscienza
2)     l’accettazione
3)     l’azione

La maggior parte della paure che proviamo sono inconsce.




Come farle diventare conscie ?

1)     sviluppare la presa di coscienza.
Scrivere su un foglio quello che viene in mente e che comincia con ‘non vorrei’. Poi sostituiscilo con ‘ho paura’.
2)     Accettare la tua paura. Ammetterla significa essere già in cammino per superarla.
3)     L’azione. La fiducia è il miglior antidoto contro la paura.

Quando un’azione è basata sulla paura, non è favorevole.

Per superare la paura accetta che, quale sia il cambiamento, è sempre per il meglio.

Quanto all’opinione altrui, sappi che, qualsiasi cosa tu faccia, non potrai mai impedire agli altri di pensare. Permetti loro di non essere d’accordo, di non capire, ma agisci secondo il tuo sentire e le tue aspirazioni, perché non sei venuto a questo mondo per rispondere alle aspettative altrui, ma per la tua evoluzione personale.
La paura dell’opinione altrui è collegata alla paura di non essere amato e apprezzato.

Come liberarsi dell’ansia, dell’angoscia e delle fobie

Un pensiero di paura alimentato può generare una forma-pensiero ossessiva per la persona che lo nutre.

E’ dunque essenziale per questa persona prendere coscienza del fatto che le sue paure sono il frutto delle creazioni della sua mente.

Ripetere: Sono l’unico signore della mia vita, e qualsiasi forma-pensiero non benefica, in me o attorno a me, è liberata, rilasciata immediatamente. Dio, o l’Energia di Vita e di Saggezza, è con me e tutto va bene. Ora sono in pieno possesso delle mie facoltà.

Si possono anche creare elementari benefici, alimentando pensieri che sono favorevoli come: ‘sono protetto divinamente’, ‘qualsiasi cosa mi accada, è sempre per il mio massimo bene’, ‘sono una persona che ha fortuna nella vita’, ‘ tutto ciò che intraprendo è un successo’, ecc.
Alimentare questi pensieri, credervi fermamente, finiscono con il creare un elementare di protezione e di successo.

L’ansia, l’angoscia e le fobie possono, in ultimo, risultare da forti emozioni in cui siamo rimasti bloccati !

Una paura può essere affrontata, ma l’ansia, l’angoscia e le fobie hanno bisogno di essere addomesticate.
Tenterai allora di ritrovare nel tuo passato l’emozione in cui sei rimasto bloccato e, rivivendo quest’evento doloroso, contatterai il sentimento che era presente in quel momento.

E’ bene ricordarsi che le persone che hanno un bisogno così forte di tenere tutto sotto controllo e di imporsi agiscono in quel modo perché hanno paura.

Il voler tenere le cose sotto controllo proviene dalla paura; averne la padronanza nasce invece dalla fiducia.

Ricordati che la paura di soffrire fa molto più male della sofferenza in sé.


LA COLLERA

La collera può rivestire diversi aspetti: la critica, l’esasperazione, la frustrazione, la rabbia.

In presenza di un’emozione, inoltre, si produce necessariamente uno stato di agitazione interiore che avrà ripercussioni sul nostro organismo.

Di fronte alla collera, siamo liberi di scegliere diversi atteggiamenti:
-         ritenere che gli altri o le circostanze siano responsabili della nostra collera. Agendo in questo modo, non appena veniamo nuovamente aggrediti da un sentimento che genera la collera, ricominciamo a reagire;
-         liberare la nostra collera. Ma la collera salterà fuori di nuovo non appena il sentimento, l’impressione che ci disturba sarà nuovamente presente;
-         usare l’energia della nostra volontà per non rivivere mai più la collera. Non bisogna intervenire sull’emozione di collera in quanto tale, bensì sul sentimento, sull’impressione che ne è responsabile.

Come gestire un’emozione di collera

1)     Concedersi la possibilità di entrare in collera, ovvero non negare ne reprimere questa emozione.
Consentirsi di essere in collera non significa nemmeno prendersela con gli altri, o sfogarsi dicendo parole che feriscono; significa invece riconoscere l’emozione che abbiamo dentro, e ammettere di essere in collera, invece di accusare gli altri.
‘Scusami per aver proiettato su di te la collera che provavo. Non era indirizzata a te personalmente, ma alla situazione che stavo vivendo per mezzo di una tua azione’.

2)     Cercare il sentimento, l’impressione, che ha dato origine alla collera.
Domandati: ‘come  mi sono sentito in quella situazione?’ Se hai l’impressione di non essere stato rispettato, spingiti un po’ oltre, e verifica se non hai vissuto altre situazioni in cui hai percepito una mancanza di rispetto nei tuoi confronti.
Più ci rispettiamo meno viviamo emozioni di collera.

3)     Verificare se il sentimento di collera non è in risonanza con un evento passato che ti ha ferito.
Come per ogni emozione è sempre la comprensione (la conclusione) di una situazione o di un evento che fa nascere un’impressione gradevole o sgradevole. E queste impressioni che ci fanno male generano a loro volta l’emozione che scatena molte delle reazioni di cui poi subiamo le manifestazioni.
L’emozione di collera può provocare l’ipertensione che surriscalda il sangue, portando con se disturbi vari.
La bronchite ha a che vedere con la collera che riguarda il tuo spazio !






Come liberarsi della delusione e della frustrazione

Ogni volta che creiamo un’aspettativa nei confronti di una persona o di un evento, ci mettiamo in una posizione in cui corriamo il rischio d’essere delusi. Bisogna capire che minori sono le aspettative e minore è il rischio d’essere delusi.

Un buon numero di delusioni e frustrazioni provengono anche dalla nostra incapacità a darci ciò di cui abbiamo bisogno per essere felici, e aspettarcelo dagli altri.

Riappropriandoci dell’opinione che abbiamo di noi, ovvero concedendoci di essere diversi, di non rispondere alle aspettative altrui e riprendendo la redini della nostra felicità.

Se comprendiamo che quando noi stessi ci diamo ciò di cui abbiamo bisogno per essere felici, invece di fare il vaso vuoto che aspetta che un altro lo riempia, diventiamo una coppa ricolma, capace di dare agli altri, allora gli altri ci rispetteranno e avranno voglia di condividere questa felicità con noi.

Come liberarsi dal rancore e dall’odio

Se possiamo comprendere che le persone che ci fanno male sono spesso cieche, si sarà più facile liberarci dalla collera, dal rancore e dall’odio.

I sentimenti di odio e di rancore distruggono più la persona che li alberga e li nutre che non quella a cui sono rivolti; il miglior rimedio è il perdono per sé e per gli altri.

Il miglior rimedio contro la collera sta dunque nel rispettare i proprio bisogni, nel tracciare i propri limiti, nell’osare esprimere ciò che sentiamo piuttosto che nasconderlo dietro la paura di non venire amato o approvato.



SCHEMA POSITIVO




SCHEMA NEGATIVO






LA VERGOGNA


Come liberarsene ?

1)     prendendo coscienza della sua presenza, partendo dalle manifestazioni (rossori, ipertensione…) o dalle reazioni di fuga per non sentire la vergogna.

2)     Sdrammatizzando ciò che hai drammatizzato

3)     Liberandoti del tabù responsabile di questo senso di vergogna

4)     Riprendendoti la tua dignità

5)     Comprendendo la proiezioni che hai ricevuto dagli altri (i giudizi)
Con un esercizio di rilassamento ritrova il bambino o l’adulto che ti umiliava; perdonalo comprendendo la sofferenza che aveva in sé, accogli te stesso così com’eri, compreso ciò che ti differenziava dagli altri, e comprendi che ognuno di noi è diverso, con i suoi punti forti e i suoi punti deboli; rintraccia tutte le qualità positive che possedevi e sii orgoglioso di ciò che eri, e di ciò che sei ora.

6)     affidando a una persona di tua fiducia i pesanti segreti che non hai mai osato rivelare a nessuno. Ciò che teniamo segreto è molto spesso ciò di cui abbiamo più vergogna.

7)     Liberandoti dal senso di colpa che quasi sempre accompagna il senso di vergogna.
Come ? verificando la tua motivazione: siamo colpevoli soltanto quando le nostre azioni sono motivate dal preciso scopo di far male a qualcuno, altrimenti non siamo colpevoli.

8)     Perdonandoti i gesti che hai fatto, le parole capaci di ferire che hai pronunciato o i sentimenti che hai nutrito e dei quali provi vergogna.
Niente è bene, niente è male. Ci sono solo esperienze gradevoli o sgradevoli che sono le nostre insegnanti alla scuola della vita.

9)     Facendo fronte alle situazioni di vergogna che incontri, invece di scappar via (scusarsi)

10)Concedendoti ti:
-         non essere sempre perfetto;
-         fare errori;
-         fare scelte che non sono favorevoli per te, ma considerando ogni circostanza della vita come un’occasione per integrare le lezioni essenziali per la tua evoluzione.

11)Prendendo le distanze da ciò che gli altri possono dire o pensare, perché ognuno ha le sue percezioni fondate sui propri desideri, sulle proprie carenze e apprensioni.
Può aiutarti il fatto di ascoltare il tuo superconscio, il tuo maestro interiore che riconoscerai dalla certezza e dal senso di pace.

12)Prendendo coscienza delle tue reazioni che sono quasi sempre in risonanza con un’emozione ben presente nella tua memoria emozionale.
Liberando questa emozione e compiendo le azioni appropriate, ci guadagnerai in salute e benessere.

COME RICOSTUIRE LA STORIA DEL PROPRIO DISAGIO


Non appena prendiamo coscienza della causa di un disturbo o di una malattia, il processo di guarigione è già iniziato. Restano da mettere in atto l’azione o la soluzione adeguate perché si assista al ritorno dell’armonia.

1)     cosa rappresenta l’organo o la parte colpita ?

2)     qual è il significato della tua malattia ?

3)     localizza l’affezione

4)     se è un disturbo nuovo risali a 24 h prima della sua comparsa.
Si presenta al mattino: nascita o una nuova situazione che stai vivendo;
Si presenta al notte: inconscio, ciò che riemerge perché è stato negato o rimosso;
Si presenta al giornata: ciò che viviamo nel nostro ambiente;
Si presenta al serata: quanto si è accumulato nella giornata.

Se si tratta di una malattia risali a 1-3 mesi prima della comparsa dei primi sintomi; rintraccia la situazione emotiva che può averti disturbato e descrivila con tutti i sentimenti che hai provato.

5)     verifica se il disturbo in questione può essere in risonanza con un evento analogo, vissuto in passato
-         il disturbo si presenta a intermittenza o in una situazione precisa o in un luogo preciso ?
-         questo disturbo si è già manifestato in passato?
-         C’è stato un periodo in cui il disturbo è scomparso?

6)     quali sono i vantaggi che ti derivano dal tuo disturbo?

7)     Questo disturbo, cosa ti impediscono di fare?


8)     A quale atteggiamento mentale può assimilarsi il tuo disturbo ?

9)     Questo disturbo, cosa vogliono farti capire ?


10)Una volta portata alla luce la causa del tuo disturbo, quale azione, quale decisione può esserti favorevole ?

11)Quali sono le osservazioni o il miglioramento che hai notato dopo questa azione o soluzione?


12)Che lezione puoi trarre da questa malattia ?
Se hai compreso, ringrazia per la lezione che il disturbo o la malattia ti hanno permesso di integrare nella tua evoluzione. Fai in modo di non dar più adito a questo fattore di squilibrio per la tua salute.


COME STARE IN BUONA SALUTE, COME STAR MEGLIO


1)     fate le cose che vi danno gioia e l’impressione di usare bene la vostra vita
2)     prestate ascolto a voi stessi e ai vostri bisogni
3)     lasciate andar via tutte le emozioni negative che potete scoprire in voi stessi
4)     coltivate nella mente immagini positive
5)     datevi delle mete entusiasmanti
6)     scoprite cosa volete fare davvero nella vostra vita
7)     trovate dei mezzi per esprimere il vostro amore
8)     amatevi e amate gli altri
9)     create relazioni giocose, divertenti e piene d’amore
10)guarite tutte le relazioni traumatiche del passato, soprattutto con i genitori e con le persone a voi care
11)prendete la decisione di dedicarvi al benessere e alla felicità
12)accettatevi e accettate tutto quello che avviene nella vostra vita come un’occasione per crescere e progredire
13)imparate a trarre tutto quello che potete da ogni esperienza
14)andate avanti con il senso dell’umorismo !




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