martedì 28 gennaio 2014

Allergia al nichel e dieta: mito o realtà ?

(tratto da “Allergy Clin Immunol Vol. 32)

Il nichel è un metallo ubiquitario, cioè è presente ovunque, nel suolo, nell’acqua, nell’aria, nei cibi, ed evitarlo è impossibile. E’ contenuto anche in molti oggetti di uso giornaliero (pentole, posate, attrezzi medici) e può causare dermatite allergica da contatto o anche una reazione allergica sistemica (più rara).
Il nichel è presente nella maggior parte dei cibi ma ci sono alcuni gruppi di alimenti che ne contengono più di altri. Per esempio il contenuto di nichel nella verdura e nella frutta è 4 volte superiore rispetto al latte e alle carni (0.5 vs 0.1 μg/gr).  Le sigarette contengono molto nichel (1-3 μg).
Risulta molto difficile valutare esattamente il quantitativo di nichel assunto da una persona nell’arco di una giornata poiché ci sono troppe variabili da considerare quali la qualità del suolo dove si abita, la qualità dell’aria respirata, se si fuma o no, quali cibi si mangiano abitualmente, ecc. Una quantità variabile dall’1 al 10% del nichel presente nei cibi viene assorbita nel tratto intestinale. L’assorbimento del nichel nell’intestino si riduce assumendo integratori di Vitamina C e di ferro.

Ci sono differenti studi che decretano quanto nichel si trova in un cibo però ci sono molte variazioni tra uno studio e l’altro, in certe liste ci sono cibi ammessi e in altre gli stessi sono proibiti; d’altronde non è semplice calcolare con precisione l’esatta quantità di nichel presente nei cibi e questo crea difficoltà nell’eseguire dei test scientifici attendibili e provati in doppio cieco/placebo.

Detto ciò ci sono alcuni gruppi di alimenti verso i quali i ricercatori sono concordi nel decretare un’elevata quantità di nichel:
-          cacao e cioccolato;
-          legumi
-          cibo in scatola
-          avena
-          arachidi
-          noci
-          grano integrale


Dermatite allergica da contatto (ACD)

La classica presentazione dell’allergia da contatto da nichel consiste nella comparsa della dermatite da contatto. Si formano chiazze di eczema dove c’è un contatto con un bottone o un gioiello contenente nichel. Il patch test cutaneo si usa per stabilire se la persona è sensibilizzata al nichel.


Sindrome da allergia sistemica (SNAS)

La sindrome da allergia sistemica si presenta in due modi:
1)     sintomi cutanei (SCD) (comparsa di eczema nel corpo, orticaria, ecc.)
2)     sintomi extracutanei (gastrointestinali, respiratori, neurologici, generali)

La sindrome da allergia da contatto sistemica (SCD) si presenta come chiazze di eczema in tutto il corpo e non limitate unicamente alle zone a diretto contatto con il nichel; queste lesioni si presentano in persone sensibili al nichel e che ne sono venuti a contatto in diverse maniere (orale, transdermale, sottocutaneo, intravenoso, intramuscolare o respiratorio).
L’eczema cronico alle mani, dovuto al contatto con detergenti che contengono nichel o anche monete può peggiorare a causa dell’ingestione orale di nichel. Questa è la più comune forma di manifestazione della SCD.
Raramente il nichel può causare orticaria, però in diversi studi Italiani la presenza dell’orticaria indotta dal consumo di cibi contenenti nichel è piuttosto comune ed è considerata una manifestazione della SNAS. Il 38% degli individui allergici al nichel può avere, oltre alla dermatite da contatto un’orticaria cronica come manifestazione dell’allergia sistemica.
Sono stati altresì attribuiti alla SNAS anche manifestazioni di sintomi extracutanei quali quelli gastrointestinali e respiratori. Mancano però studi che concordano su questo poiché moltissime sono le concause che scatenano questi sintomi e non solo il nichel.

Il ruolo del cibo nella SNAS

La relazione tra la dermatite da contatto (ACD) e il nichel è ampiamente provata, e le manifestazioni patologiche sono legate esclusivamente al contatto della pelle con il materiale contenente nichel ma non viene influenzato dall’ingestione del nichel con gli alimenti. Una dieta a basso contenuto di nichel non ha alcuna utilità in persone che mostrano unicamente sintomi da allergia da contatto, sebbene sia prassi comune imporre una simile dieta restrittiva anche in questi casi.

Per quanto riguarda la SNAS si stanno effettuando studi per decretare se il consumo di nichel con i cibi possa causare l’apparizione della sindrome sistemica.

SCD e cibo

La relazione tra la SCD e il nichel contenuto nel cibo è controversa e non accettata da tutti gli studi.
Uno studio ha stabilito che una normale dieta vegetariana, quindi ad alto contenuto di nichel, non è associata con la comparsa di eczema alle mani in soggetti sensibili al nichel.
Un’altro studio ha invece stabilito che esiste una relazione tra l’ingestione di nichel e la comparsa di macchie di eczema in punti del corpo dove ci sono stati contatti in passato con materiale contenenti nichel, quali bottoni o patch test, ma solo dopo aver ingerito ingenti quantità di nichel (10 volte superiori ad una dieta normale). In un altro studio hanno valutato che dei pazienti hanno reagito all’ingestione di una dose di nichel molto elevata (4 mg = circa 10 volte la quantità contenuta in una normale dieta), ma non ci sono state reazioni con la dose che si assume in una normale dieta (0.3 mg) o anche in una dieta vegetariana (1 mg).
La SCD è dose-dipendente e altri studi hanno stabilito che solo l’1% dei pazienti allergici al nichel possono avere una reazioni sistemica al nichel contenuto in una normale dieta (0.22/0.55 mg); e solo il 10% potrebbe reagire se esposto a una quantità di nichel contenuto in una dieta ricca in nichel che varia da 0.55 a 0.90 mg.

In conclusione gli studi hanno stabilito che una dieta a basso contenuto di nichel potrebbe essere utile solo in caso di SCD con problemi cronici ed estesi alla pelle.


Sintomi extra intestinali e cibo

Gli studi effettuati in questo campo sono pochi e non hanno raccolto abbastanza prove per poter affermare o meno l’esistenza del nesso tra sintomi gastrointestinali e assunzione di nichel con i cibi.
Gli unici studi che hanno rapportato una relazione tra disturbi addominali e nichel sono quelli di intossicazione acuta o cronica in operatori di industrie metalliche e metallurgiche, o in portatori di protesi, o in pazienti che hanno ingerito monete. Queste dosi variano da 5 a 20 volte superiori ad una normale dieta.

In conclusione, spesso viene richiesta una dieta in soggetti con disturbi gastrointestinali attribuiti all’ingestione di nichel, ma di fatto finora non esistono prove a sostegno di questa ipotesi.

Indicazioni e limiti di una dieta povera di nichel

Articoli di letteratura suggeriscono che l’uso di una dieta povera di nichel sia utile solo in casi eccezionali, ad esempio gravi casi di SCD.

Esistono molte tabelle riguardo la quantità di nichel nei cibi ma sono controverse e non ci sono prove certe di queste quantità.

Nell'elenco che segue sono indicati gli alimenti più importanti che abbiano un discreto contenuto di Nichel o di sostanze che inducano lo stesso tipo di reazione (quindi Nichel-assimilabili).  


·         Asparagi
·         Cipolla (se usata solo per insaporire va bene)
·         Funghi
·         Lenticchie
·         Pera
·         Prugna
·         Pomodoro
·         Spinaci
·         Kiwi
·         Mais
·         Avena
·         Grano saraceno e miglio (farine)
·         Biscotti
·         Brioches
·         Cracker
·         Cacao e Cioccolato
·         Caramelle
·         Fette biscottate
·         Focaccia
·         Gelato industriale
·         Pan carrè
·         Pane all'olio
·         Snack
·         Pasticcini
·         Cibi in scatola
·         Dadi da brodo (tutti, anche vegetali)
·         Ostriche e Aringhe

·         Fritti
·         Semi oleosi tostati (ad esempio noccioline e anacardi, mentre talora l'utilizzo di frutta secca semplicemente seccata, come noci, mandorle e pistacchi, può essere suggerito, soprattutto per ovviare alla carenza di assunzione proteica che si può evidenziare in alcuni regimi).
·         Grassi cotti (con qualsiasi tipo di olio vegetale)
·         Grassi vegetali idrogenati
·         Grassi e oli vegetali non idrogenati e cotti
·         Margarine
·         Patatine fritte

Alternative suggerite

  • Fette croccanti o gallette di farine varie (niente mais e avena)
  • Fiocchi di cereali (niente mais e avena)
  • Pane non condito
  • Dolci fatti con burro
  • Sorbetti
  • Zabaione
            







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