La Boswellia Serrata - albero diffuso prevalentemente nella regione Magrebina, nel Sud-Est Asiatico e nel territorio indiano - è stata e continua ad essere un elemento fondamentale della tradizione medicinale Ayurvedica, per le sue proprietà antiartritiche, astringenti, espettoranti ed antisettiche.
Nonostante i primi studi documentati in letteratura risalgano ai primi anni '70, lo studio della Boswellia Serrata e delle sue potenzialità terapeutiche per la medicina convenzionale si è intensificato a partire dagli anni '90, attraverso l'identificazione e la caratterizzazione dei principi attivi responsabili delle sue varie azioni biologiche osservate in anni di sperimentazione animale.
L'olio essenziale, estratto dalla resina trasudata dalla corteccia di questo albero, risulta ricco di numerosi principi attivi, prevalentemente costituiti da acidi triterpenici pentaciclici, tra cui spicca l'acido Beta Boswellico, su cui oggi si focalizza la maggior parte degli studi.
Dal punto di vista molecolare, infatti, l'uso di questi principi attivi, prevalentemente in modelli sperimentali, si è rivelato utile nel:
Dal punto di vista molecolare, infatti, l'uso di questi principi attivi, prevalentemente in modelli sperimentali, si è rivelato utile nel:
- Ridurre l'infiltrato infiammatorio leucocitario in modelli di patologie infiammatorie sistemiche;
- Ridurre la sintesi di anticorpi ed in particolare di autoanticorpi, generalmente coinvolti nella genesi delle patologie autoimmuni;
- Inibire l'attivazione del complemento, responsabile del danno flogistico presente in concomitanza a patologie auto infiammatorie ed autoimmunitarie;
- Ridurre il dolore ed esercitare un modesto effetto sedativo.
Le suddette azioni sembrano associate alla capacità dell'acido Beta Boswellico di inibire selettivamente l'enzima 5-lipossigenasi, coinvolto nella sintesi di mediatori infiammatori come il Leucotriene B4 responsabile di broncocostrizione, aggregazione piastrinica, chemiotassi e vasodilatazione.
Nonostante la maggior parte dei dati presenti in letteratura si riferisca per lo più a risultati ottenuti su modelli sperimentali di malattia, dai restanti trial clinici è possibile descrivere per la Boswellia Serrata:
Attività antiartritica: osservata su trial clinici a doppio cieco nei quali l'uso giornaliero di Boswellia si è rivelato utile nel ridurre il dolore articolare e lo score di disabilità in pazienti affetti da osteoartrite. Il tutto ha determinato una riduzione dell'uso di antinfiammatori non steroidei, con un controllo più efficiente dei potenziali effetti collaterali legati a questo tipo di terapia.
Attività antiasmatica: descritta in differenti studi condotti su pazienti affetti da asma, nei quali la terapia con Boswellia ha determinato una riduzione della severità della malattia con un miglioramento delle capacità spirometriche.
Attività antinfiammatoria intestinale: osservata in differenti studi condotti su pazienti affetti da patologie infiammatorie gastro-intestinali, come la retto colite ulcerosa, il morbo di Crohn e l'ileite, nei quali l'uso giornaliero di Boswellia ha garantito una riduzione delle dosi di mesalazina, antinfiammatorio generalmente utilizzato in tali condizioni, con un deciso miglioramento della sintomatologia lamentata.
Tutte le altre applicazioni cliniche pubblicizzate per la Boswellia, purtroppo non sono ancora supportate da dati di letteratura attendibili.
Ancora insufficienti sono i dati presenti in letteratura relativi allo studio delle proprietà farmacocinetiche e tossicologiche della Boswellia Serrata, con dosaggi utilizzati molto differenti tra i vari studi, soprattutto in base alla titolazione del principio attivo presente nell'estratto.
Generalmente, considerando prodotti titolati al 30-60% in acido beta Boswellico, l'assunzione di 300- 1000 mg al giorno di estratto secco di Boswellia Serrata dovrebbe risultare già sufficiente a garantire un primo effetto terapeutico.
Generalmente, considerando prodotti titolati al 30-60% in acido beta Boswellico, l'assunzione di 300- 1000 mg al giorno di estratto secco di Boswellia Serrata dovrebbe risultare già sufficiente a garantire un primo effetto terapeutico.
L'uso di questo integratore potrebbe determinare la comparsa di reazioni gastroenteriche e da ipersensibilità nei pazienti atopici.
Viste alcune potenziali interazioni farmacologiche, descritte ad esempio con anticoagulanti orali, sarebbe opportuno consultare il proprio medico prima di assumere integratori di Boswellia.
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