martedì 23 luglio 2013

Le tinture madri


Le tinture madri sono dei preparati in forma liquida ottenuti dalla macerazione della pianta in una soluzione di acqua ed alcol
Questi prodotti, molto usati nel campo della fitoterapia e dell’omeopatia, sfruttano le sostanze attive delle piante fresche, sostanze che vengono potenziate grazie alla macerazione nell’alcol. Per la loro particolare composizione, le tinture madri vengono anche dette “estratti idroalcolici”.

Le tinture madri hanno però lo svantaggio di non essere titolate o standardizzate, cioè non sono prodotti in cui è possibile determinare con certezza il quantitativo di principi attivi contenuti. In genere, gli estratti idroalcolici (o tinture madri) contengono una quantità di sostanze attive più bassa rispetto ad altri rimedi erboristici.

L’omeopatia, invece, dà molta importanza alle tinture madri, perché questa branca della medicina psicosomatica cura le patologie usando prodotti in cui sono disciolte dose infinitesimali di principio attivo.
Una tintura madre contenente estratti di piante non si può però definire rimedio omeopatico, ma solo preparato erboristico o integratore alimentare.

Visti i risultati trascurabili delle tinture madri dal punto di vista fitoterapico, si preferisce realizzare gli estratti idroalcolici solo con piante la cui azione viene potenziata proprio dalla presenza dell’alcol. 

Le tinture madri può utilizzate sono, infatti, quelle di propoli (antibatterica), calendula (regolatore delle mestruazioni), biancospino (problemi cardiaci), betulla (depurare reni), iperico (calmante/antidepressivo), melissa (calmante), pilosella (diuretico), fucus (dimagrimento e regolatore dello zucchero nel sangue), passiflora (calmante), ribes nigrum (contro allergie), tarassaco (depuratore del fegato), valeriana (calmante) e uva ursina (infezioni urinarie donne e uomini).
  
La tintura madre ha gli stessi effetti della pianta da cui è estratta, anche se per ogni specie di pianta cambia il rapporto tra la soluzione alcolica e le parti vegetali disciolte. 

Una tintura madre si prepara con parti di pianta fresca (foglie, fiori o sommità fiorite) messe al macero per circa venti giorni. Trascorso questo tempo, il preparato sarà filtrato e conservato per un paio di giorni in un luogo asciutto e al riparo dalla luce.
La posologia consigliata per la tintura madre è di 40 o 50 gocce sciolte in un bicchiere d’acqua per due, tre volte al giorno.
La dose va ridotta per i bambini, gli adolescenti e gli anziani. 
Visto il contenuto di alcol, questo rimedio non va usato in caso di problemi epatici o di gastrite. Le tinture madri si comprano in erboristeria, in farmacia e in parafarmacia. 
La loro scadenza, in caso di confezione non usata, è uguale ai farmaci ( tre o cinque anni). Il costo di questi preparati è abbastanza accessibile e si aggira tra i sei ed i venti euro per boccettine di vetro da 50 ml.



Nessun commento:

Posta un commento