mercoledì 6 febbraio 2013

Allergie: intolleranza al lattosio

Cos’è l’intolleranza al lattosio ?

Si definisce intolleranza al lattosio, o più correttamente, maldigestione di lattosio, una sindrome caratterizzata da disturbi gastroenterici che insorgono dopo l'ingestione di alimenti contenenti questo zucchero, generata dal deficit di produzione da parte delle cellule intestinali del duodeno dell'enzima lattasi deputato alla scissione del lattosio in glucosio e galattosio che sotto questa forma possono essere assorbiti.
Non si tratta, come alle volte, discorsivamente, si può riferire, di una allergia.
Le eventuali allergie al latte sono scatenate da proteine contenute nello stesso.

Come si manifesta ?

La permanenza del lattosio nell'intestino ne determina l'utilizzo da parte del microbiota umano che ne provoca la fermentazione (da questo processo si ha una grande produzione di gas e acidi organici) ed essendo il lattosio una sostanza osmoticamente attiva, richiama nel colon acqua e sodio impedendo la formazione delle feci solide.
L'intolleranza al lattosio si manifesta, quindi, con flatulenza, meteorismo, crampi addominali, diarrea e dimagrimento. In caso di difformità intestinali i sintomi possono trarre in inganno: oltre alla flatulenza, meteorismo, crampi addominali, si possono avere diarrea e stitichezza alternati con un forte aumento delle dimensioni del ventre.

Come si diagnostica ?

La diagnosi è possibile con il test del respiro (breath test), con la biopsia duodenale ed attraverso uno specifico esame del sangue.

Cosa non si può mangiare ?

Non si possono mangiare alimenti che contengono lattosio (e sono tanti).


ALIMENTO
LATTOSIO (gr.)
LATTE E FORMAGGI



Latte di mucca scremato
4,7
Latte di mucca parzialmente scremato
4,6
Latte di mucca intero
4,5
Latticello (siero del latte)
4,1
Latte privo di Lattosio  
0,5
Latte in polvere intero
35,1
Latte in polvere magro
50,5
Latte di pecora
4,5
Latte di capra
4,2
Latte di bufala
4,9
Yoghurt intero
3,2
Yoghurt parzialmente scremato
3,3
Yoghurt scremato
3,1
Yoghurt magro alla frutta
3,1
Panna
3,21
Burro
4
Fiocchi di latte
2,6
Cheddar (formaggio inglese morbido)
0,23
Mozzarella vaccina
1,5 - 2
Formaggio caprino
1,5 - 2
Crescenza
1,5 - 2
Ricotta romana di pecora
3,2
Ricotta fresca vaccina
4,0
Crema Bel Paese
3,2
Taleggio
0
Gorgonzola
0
Fontina
0
Provolone dolce
0
Pecorino
0
Parmigiano Reggiano
0
Grana Padano
0
Formaggino (tipo MIO)
6
Edam
1
Parmigiano grattugiato
0,15
Formaggio svizzero
0,06


FRUTTA E VERDURA



Broccoli
0,21
Funghi (Grifola Frondosa o Fungo maitake)
0,33
Cipolle bollite e scolate senza sale
0,01
Cipolle dolci crude
0,02
Pere
0,01
Patate (sformato)
0,03
Patate, purè pronto in polvere, preparato da fiocchi di patate senza latte, con aggiunta di latte e burro
1,16
Patate, purè pronto in polvere, preparato da granuli di patate con latte, con aggiunta di acqua e margarina
1,09
Patate, purè fatto in casa con aggiunta di latte intero
0,76
Patate, purè fatto in casa con aggiunta di latte intero e burro
0,71
Patate, purè fatto in casa con aggiunta di latte intero e margarina
0,71
Spinaci (soufflè)
1,51


PIZZE E SNACKS



Pizza margherita sottile
0,63
Pizza margherita spessa
0,74
Pizza ai peperoni
0,3
Pizza salsiccia e vegetali
0,17
Pizza margherita surgelata, cotta
0,39
Pizza ai peperoni surgelata, cotta
0,23
Pane al latte
1,8
Hotdog
0,24
Pop-corn al formaggio
2,12
KIT KAT Barrette Wafer
8,21
Crackers
0,07
Zuppa vellutata di pollo in scatola condensata
0,29
Gelato alla fragola
4,43
Gelato 
4,8
Cioccolato caldo fatto in casa con latte intero
4,63
Cioccolato liquido prodotto industrialmente con latte scremato
3,83


FAST FOODS



Cheeseburger doppio
0,76
Hamburger
0,18
Gelato alla fragola  
4,72
Frappé alla fragola
5,3
Gelato, cono alla vaniglia
5,59
Frappé alla vaniglia
5,33


BEVANDE SPORTIVE



COCA-COLA, POWERADE, all'aroma di limone, pronto da bere
0,2
GATORADE, all' aroma di frutta
0,2
GATORADE, in polvere all' aroma di arancia
0,2


Ecco una tabella con alimenti completamente PRIVI DI LATTOSIO
  


  • Aceto balsamico
  • Aceto di mele
  • Aglio in polvere
  • Albicocche
  • Amarene
  • Ananas
  • Anona
  • Asparagi
  • Avocado
  • Banane
  • Basilico
  • Birra
  • Bocconcini di pollo
  • Broccoletti di rapa
  • Broccoli
  • Burro d’arachidi
  • Caffe moka in tazza
  • Cannella
  • Carciofi
  • Carne di alce
  • Carne di caribù
  • Carne di coregone
  • Carne di pollo
  • Carne di tacchino
  • Carote
  • Cavoletti di bruxelles
  • Cavolfiore
  • Cavolo cappuccio
  • Cavolo cappuccio
  • Cereali
  • Cetrioli
  • Chiodi di garofano
  • Chips di mais
  • Ciliege
  • Cipolla in polvere
  • Cipolle
  • Cocomero
  • Cosciotti di pollo
  • Cracker a basso contenuto di grassi
  • Crackers salati
  • Crostata
  • Curcuma
  • Curry in polvere
  • Datteri
  • Datteri secchi
  • Fagioli borlotti, bolliti
  • Fagioli cannellini
  • Fagioli cannellini, lessi
  • Fagioli precotti in scatola
  • Fagiolini
  • Fagiolini surgelati


  • Farina di segale
  • Fichi secchi
  • Fiocchi d’avena
  • Fragole
  • Funghi coltivati
  • Granelli di mais
  • Kamut crudo
  • Kiwi
  • Lamponi
  • Lamponi selvatici
  • Lattuga
  • Lattuga a cappuccio
  • Lattuga iceberg
  • Lattuga rossa
  • Lenticchie
  • Mais bianco dolce
  • Mandarini senza buccia
  • Mandorle
  • Mandorle secche
  • Mele
  • Melone
  • Mirtilli
  • More
  • Nettare di guanabana
  • Nettare di guava
  • Nettare di mango
  • Nettare di tamarindo
  • Nocciole
  • Nocciole secche
  • Noci di macadamia
  • Noci fresche
  • Noci pecan
  • Noci secche
  • Origano
  • Pane grattuggiato
  • Pangrattato
  • Paprika
  • Passata di pomodoro in barattolo
  • Pasta di semola
  • Pasticcio di carne e verdure, surgelato
  • Patata dolce americana
  • Patate
  • Patate fritte
  • Patate novelle
  • Patate rosse
  • Patatine fritte
  • Peperoncino in polvere
  • Peperoni
  • Pesche
  • Pesche noci
  • Pinoli secchi
  • Piselli


  • Pistacchi
  • Polpa di mela
  • Pomodori
  • Pomodori rossi
  • Pomodoro in barattolo
  • Pompelmo
  • Pop corn
  • Prezzemolo secco
  • Prugne
  • Prugne secche
  • Prugne selvatiche
  • Radicchio verde
  • Ravanelli
  • Riso
  • Salmone rosso affumicato
  • Salsicce di maiale
  • Sardine
  • Sedano
  • Segale
  • Semi di papavero
  • Semi di senape
  • Semi di zucca
  • Sfogliatelle di patate
  • Spaghetti cotti
  • Spaghetti crudi
  • Spinaci
  • Spinaci
  • Succo di ananas
  • Succo di arancia
  • Succo di lime
  • Succo di mela
  • Succo di melagrana
  • Succo di uva
  • Uova di coregone
  • Uva
  • Uva secca
  • Zenzero macinato
  • Zucchero (saccarosio)
  • Zucchero a velo
  • Zucchero di canna
  • Zucchine
  • Zucchine indiane
  • Zuppa di miso



Altre indicazioni

Come indicazione generale è importante leggere sempre bene le etichette di prodotti in vendita, molti contengono lattosio e/o latte in polvere.
E’ importante leggere bene anche le etichette del pane, spesso contiene latte e derivati. In genere il pane scuro non ne contiene.

Ogni persona è diversa e si possono tollerare piccole quantità di lattosio giornaliere, bisogna fare le prove per capire qual è la propria soglia di tolleranza individuale.
Ci sono in commercio delle pastiglie che aiutano nella digestione del lattosio però l’ideale sarebbe proprio eliminarlo dalla propria dieta.

L’intolleranza al lattosio spesso provoca anche la sindrome del colon irritabile. Eliminare il lattosio è il primo passo ma poi bisogna fare attenzione anche agli altri alimenti, che possono continuare a creare sintomi al proprio intestino già irritato da anni di mal digestione del lattosio !!

Altri alimenti ai quali prestare attenzione

Ecco quali alimenti possono provocare problemi ad un colon già irritato –e di per sé non contengono lattosio:
  1. bibite zuccherate: contengono sorbitolo che può avere effetti lassativi;
  2. certi medicamenti come le vitamine effervescenti contengono sorbitolo e possono avere effetti lassativi;
  3. attenzione alle medicine in compresse perché spesso contengono lattosio come eccipiente: chiedere sempre al farmacista. Eventualmente optare per medicamenti liquidi o spray da spruzzare;
  4. attenzione anche ai fermenti lattici perché contengono lattosio; in commercio esistono delle varianti senza lattosio però bisogna richiederli appositamente in farmacia;
  5. i dadi di carne in brodo possono contenere, oltre al lattosio, le maltodestrine, altra sostanza molto irritante per l’intestino;
  6. leggere le etichette e non assumere alimenti che contegono queste sostanze, molto irritanti e lassative per l’intestino:
o       lactitolo
o       maltitolo
o       mannitolo
o       xilitolo
o       polidestrosio
o       isomalto
o       aspartame
o       saccarina


Quali le complicanze dell’intolleranza al lattosio non curata ?

Essere intolleranti al lattosio al giorno d’oggi non è facile poiché in commercio esistono moltissimi prodotti che lo contengono.
Nonostante la metà della popolazione adulta sia intollerante i produttori si ostinano ad usarlo dappertutto.
Esistono delle linee “lattosio free” ma i prodotti sono ancora pochi.

Se questa intolleranza non viene scoperta, e quindi non trattata, ci possono essere delle complicanze nel lungo termine, per esempio una sinusite cronica oppure una cronica infiammazione intestinale, il sistema immunitario si indebolisce e non si riescono più a far fronte a semplici raffreddori e influenze senza incorrere in complicanze batteriche.  

Questa intolleranza è determinata GENETICAMENTE quindi è molto probabile che se un genitore ha questo gene lo trasmetta ai figli.
I sintomi arrivano pian piano, in genere fino ai 6 anni il lattosio viene digerito poi progressivamente la lattasi diminuisce e iniziano a comparire i primi sintomi, quale meteorismo, flautolenza, diarrea, crampi, ecc.







Allergie: gli acari della polvere



L’allergia all’acaro della polvere rappresenta un problema, oltre che per la sua diffusione nella popolazione, anche perché l’acaro della polvere è un allergene perenne, ovvero presente durante tutto l’anno.  

 

Cosa sono gli acari della polvere?

Gli acari (o dermatofagoidi) sono animaletti microscopici simili ai ragni,che vivono nei nostri materassi, nei cuscini, nelle coperte, trapunte, divani, poltrone, moquette e nei tappeti. In queste sedi trovano le condizioni ideali di sviluppo, cioè una temperatura compresa tra i 15 e i 20°C e valori di umidità compresi tra il 60 e l'80% ed assenza dei raggi solari. Il nutrimento ideale per questi microrganismi è rappresentato dalle scaglie di cute, ma l'acaro non disdegna anche i residui di cibo, i granuli di polline, le muffe e le piume.
Le femmine depongono durante la loro vita 60-100 uova e durante il loro ciclo vitale che dura circa 10 settimane gli acari producono circa 2000 particelle fecali.

Quale parte dell'Acaro causa allergie?

Non si diventa allergici all'acaro di per sé, bensì ad alcune particelle presenti nelle sue feci. Quando inaliamo o entriamo in contatto con queste particelle fecali, insorge una infiammazione (nel naso, occhi, polmoni o cute) con successiva comparsa dei sintomi (rinocongiuntivite, asma, prurito e dermatite).

L'eliminazione completa degli acari della polvere è quasi impossibile, tuttavia si può cercare di ridurre al massimo la sua concentrazione nell'ambiente domestico, seguendo semplici regole.

Camere da letto

Materassi, cuscini e piumoni devono essere avvolti in involucri impermeabili agli allergeni ma permeabili al sudore umano e vanno lavati ogni 2-3 mesi alla temperatura di 60°c.
Un materasso può contenere fino a 2 milioni di acari; nessun materasso è da considerarsi privo di allergeni, anche quelli in lattice contengono acari.
E' stato dimostrato che i cuscini in materiale sintetico contengono più acari di quelli di piuma.
La base del letto non deve essere "imbottita" poiché contiene più acari del materasso stesso.

Lavare la biancheria da letto a 60°c una volta alla settimana.

Sostituire i pélouche con giocattoli di legno, metallo o plastica in modo da essere facilmente pulibili. In alternativa è possibile bloccare la crescita degli acari mettendo i pélouche in freezer per 12-24 ore per poi lavarli.

Eliminare dalle stanze, in particolare dalla camera da letto, oggetti che trattengono polvere: tappeti, moquette, tende, soprammobili, ed è consigliabile tenere chiusi negli armadi libri e giocattoli.

Il resto della casa

Per le pulizie di casa si sconsiglia l'impiego della scopa e dello spolverino, in quanto sollevano la povere senza eliminarla efficacemente.
Preferire aspirapolveri dotati di filtri ad acqua e di filtri ad alta efficienza (Filtro HEPA).

Cosa sono gli aspirapolvere dotati di filtri HEPA?
I filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air) sono costituiti da fibre sintetiche e cellulosa e sono in grado di trattenere tutti gli allergeni in quanto arrivano a catturare particelle fino ad un diametro minimo di 0,3 micron.

Togliere la polvere di casa con un panno che la trattenga e poi passare con uno straccio umido.

I soprammobili dovrebbero essere evitati; preferire un arredamento sobrio con armadi e librerie chiuse, facilmente pulibili.

Di scarsa utilità si dimostrano gli spray acaricidi in quanto non riescono a penetrare in profondità nei materassi e nei divani, al contrario si è dimostrata molto utile la pulizia con vapore (100°C) che uccide gli acari e distrugge le particelle fecali responsabili dell'allergia.

Se la casa è dotata di riscaldamento ad aria o di condizionatori i filtri devono essere puliti accuratamente ogni mese.

Rivestire i divani e le poltrone con tessuto anti-acaro.
E’ dimostrato che i divani in pelle sono poco colonizzati dagli acari.

Non aumentare l'umidità ambientale che favorisce la crescita degli acari: non usare pertanto umidificatori, non stendere la biancheria in casa, dopo aver cucinato o fatto la doccia è opportuno arieggiare le stanze.

Durante la pulizia della casa impiegare una mascherina protettiva.

Non tenere troppe piante nella casa.

E’ preferibile non tenere animali domestici in casa.


Fuori casa

Spruzzare i sedili dell’automobile con uno spray anti-acaro.

Spolverare spesso l’interno dell’automobile.

Se lavorate in ufficio controllare la quantità di polvere presente e se del caso, provvedere personalmente ad eliminarla.

Non lavorare in uffici con la moquette per terra.

 
Le vacanze

Nella scelta della località di vacanza evitare zone marine umide e prediligere l'alta montagna poiché al di sopra dei 1’200 metri non crescono gli acari.


Diagnosi

La diagnosi viene effettuata con un’anamnesi completa, test cutanei e ematici. Un’allergia ai pollini o alle muffe può provocare sintomi simili. Le differenze si notano soprattutto in relazione al luogo e al momento in cui i disturbi si manifestano, per cui è importante osservarli attentamente.


La cura

Sono disponibili in commercio diversi farmaci per trattare i sintomi dell’allergia causati dagli acari della polvere: il trattamento più efficace è però modificare al meglio il proprio ambiente casalingo.
Se neppure i cambiamenti apportati sono sufficienti a placare i sintomi, allora il medico potrebbe considerare la possibilità di iniziare una terapia medica o di cominciare l’immunoterapia.

martedì 5 febbraio 2013

L’equilibrio acido-base



L’equilibrio acido-base è un meccanismo di compenso metabolico biologico che coinvolge tutti i sistemi viventi e che permette al sistema di mantenere costanti le funzioni vitali dell’organismo. L’equilibrio acido-base è la situazione in cui vivono tutti gli organismi viventi ed è il risultato di una serie di reazioni chimico-fisiche influenzate da fattori esterni (cibo, stress, temperatura,ecc.) ed interni.

• STRESS (eustress o distress)
(emotivo, psichico, intellettivo, somatico)

• AMBIENTE E CLIMA
(calore, freddo, inquinamento, ecc.)

• IATROGENIA
(farmaci, vaccini, radiazioni)

• CIBO

Se tali fattori esterni sono fisiologici, ovvero funzionali al sistema biologico, il ritmo compenso-scompenso-compenso è in equilibrio. Se invece il ritmo è perennemente in scompenso, il sistema mette in atto delle reazioni di difesa che noi chiamiamo “sintomi o malattie”: acidosi, disbiosi, infiammazione, degenerazione.

Esempio:
Distress prolungato (psico-emotivo, ambientale, nutrizionale)
Acidosi
Squilibrio idro-elettrolitico
Infiammazione
iti (tonsill-ite, bronch-ite, ot-ite,
tendin-ite, col-ite, mening-ite, ecc.)

La reazione metabolica di base degli organismi viventi è uguale e costante qualsiasi sia lo “stressore”:

a) fase di allarme,

b) fase di adattamento,

c) fase di esaurimento.

Ogni “stressore” agisce sempre simultaneamente a tre livelli: emotivo, cerebrale, somatico.
Il sistema cerca sempre di portare l’organismo al ritmo circadiano fisiologico, basato su anabolimo-catabolismo, parasimpaticotono-ortosimpaticotono.

Per permettere questo “ritmo circadiano fisiologico” il sistema biologico deve creare l’ambiente chimico-fisico adeguato: è quello che noi chiamiamo, semplificando, equilibrio acido-base.

Nelle attuali condizioni di vita (ambiente, cibo, distress emotivi) il nostro sistema metabolico tende costantemente all’acidosi per cui l’organismo, i cui processi vitali hanno luogo se il pH è leggermente alcalino, deve costantemente contrastare questa tendenza acidificante attraverso:
- l’eliminando acidi attraverso il rene, il polmone, la cute,
- modificando la flora batterica intestinale,
- l’utilizzando sali minerali alcalinizzanti: Calcio, potassio, sodio, magnesio.
Nel caso in cui i meccanismi di compenso non siano funzionanti oppure siano esauriti si attiva la cascata di reazioni che porta alla malattia.

Gli alimenti

acidità               alcalinità
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

7 è neutro.
L’acidità di una soluzione aumenta procedendo da 7 a 0 e l’alcalinità aumenta da 7 a 14.





Alimenti acidificanti



Carni

Cereali

Legumi

Pesci e crostacei

Latte e formaggi

Dolci

Caffè

Alimenti alcalinizzanti



Verdure

Frutta

Yogurt

Ricotta

Dal punto di vista nutrizionale la classificazione degli alimenti in alcalinizzanti viene fatta in base all’influenza che questi esercitano sul corpo e non in base alla propria acidità o alcalinità.
Così molti alimenti che hanno un gusto “acido” (per esempio l’uva e gli agrumi) sono considerati alcalinizzanti perché, dopo essere stati metabolizzati, rilasciano un residuo alcalinizzante: gli acidi organici che influenzano le papille gustative vengono sciolti e trasformati in anidride carbonica e acqua, mentre i minerali residui servono a neutralizzare gli acidi organici.
Questo vale per la maggior parte della frutta e della verdura nonché delle alghe (dulse, kelp, hiziki, nori) che contengono tutte un’elevata percentuale di minerali–tampone (sodio, potassio, calcio, magnesio, ferro).
Anche il caffè, se non è decaffeinato, può essere alcalinizzante perché la caffeina è un alcaloide; il resto del caffè è molto acido.
Anche il sale per il suo contenuto di sodio,è un elemento alcalinizzante.
Gli alimenti dal sapore blando, invece, (per esempio la farina, il pesce e i cereali) sono spesso, anche se non sempre, acidificanti: durante il metabolismo essi lasciano residui di acido solforico, acido fosforico e acido cloridrico.
Gli unici alimenti vegetali acidificanti sono i mirtilli, le susine e le prugne secche. Vorrei aggiungere a questo elenco i pomodori crudi con i semi perché provocano a volte reazioni di acidità, quali piaghe in bocca o foruncoli sulla lingua (i pomodori ben cotti, senza semi e salati sembrano più alcalinizzanti).
Anche lo zucchero e gli altri dolcificanti concentrati, gli amidi, i cereali, la farina i grassi e quasi tutte le proteine di origine animale sono acidificanti dopo essere stati metabolizzati.
Le uniche eccezioni sono l’amido di patate e di pueraria (Kuzu) che sono alcalinizzanti e, a volte, il latte crudo, a causa del suo contenuto di calcio.

In chimica, gli alcali o basi, sono noti anche come acido-tamponi; essi attutiscono cioè l’effetto corrosivo degli acidi. Possiamo perciò dire che gli alimenti alcalinizzanti tamponano quelli acidificanti.

C’è inoltre un gruppo di alimenti che appartiene a una categoria separata di “tamponi” perché possono produrre entrambi gli effetti: essi rendono l’acido meno acido perché contengono minerali e l’alcalino meno alcalino perché contengono proteine.
Si tratta dei latticini e dei derivati dalla soia (panna, yogurt, latte, formaggi e tofu) che si associano bene sia ai cibi alcalini che a quelli acidi.
A questo gruppo appartiene anche il burro, che è stato riconosciuto come un alimento neutro (né acido né alcalino).

Qual è il giusto rapporto fra alimenti acidificanti e alcalinizzanti?

Come sempre in materia nutrizionale, le corrette proporzioni di ogni pasto variano a seconda del metabolismo di ogni soggetto, della quantità di attività fisica, degli alimenti consumati in precedenza ed eventualmente anche della profondità e del ritmo respiratori (una respirazione profonda alcalinizza l’organismo).

Come possiamo sapere se il nostro equilibrio acido-alcalino è alterato?

Una possibilità è data dal test dell’urina. Sono test che si possono acquistare nelle erboristerie.

Attraverso le urine l’organismo elimina le scorie acide accumulate nel liquido extracellulare nell’arco della giornata. Il pH urinario subirà quindi variazioni giornaliere in funzione del metabolismo dei tessuti in quanto l’ambiente extracellulare trasferisce a livello renale e urinario, le scorie acide immagazzinate, che influenzano i valori di pH urinario.

Le variazioni “normali” del pH urinario, riscontabili cioè nella maggior parte dei casi, sono questi:
  • al mattino le urine sono acide perché con esse vengono eliminate le scorie accumulate nella notte;
  • nel corso della mattina il pH tende a salire sensibilmente per scendere intorno all’ora di pranzo;
  • risale nel pomeriggio fino a stabilizzarsi intorno a valori vicini alla neutralità (circa 7);
  • nella tarda serata si riscontra nuovamente una fase acida in concomitanza della ripresa dell’attività catabolica dei tessuti.

Il pH urinario, pertanto, costituisce un indice affidabile per il monitoraggio metabolico.
Quanto detto riguarda una distribuzione ideale dei valori di pH; con l’avanzare dell’età, infatti, la perdita di parte della funzione renale, unitamente ad uno stile di vita e dietetico incongrui (stress, apporto proteico, scarsa idratazione, alcol e fumo), portano all’instaurarsi di uno stato di acidosi, sovente subclinica, che nel tempo può avere ripercussioni sulla salute.
Per valutare la propria personale condizione, si dovrebbero effettuare le misurazioni del pH delle urine per  alcuni giorni annotando contemporaneamente, l’ora della misurazione stessa e gli alimenti e le bevande assunte.
Si viene così a definire una curva personale che fornisce una misura affidabile del carico acido cui è sottoposto l’organismo, permettendo di attuare adeguati provvedimenti per la correzione dell’eventuale acidosi metabolica rilevata.
Una singola misurazione giornaliera del pH delle urine, solitamente effettuata utilizzando le prime urine del mattino, pur non dando un’informazione completa, permette comunque alcune valutazioni, come l’indicazione di un possibile stato di acidosi che necessita ulteriori approfondimenti.

Un pH fortemente acido (inferiore a 5,9) nelle prime urine del mattino induce il sospetto di stato acidosico clinico per la conferma del quale sono necessari accertamenti di approfondimento quali:
studio frazionato dell’acidità in più campioni di urine raccolte nell’arco della giornata.
studio della funzionalità renale.
analisi del regime dietetico.

E’ più facile diventare iperacidi che iperalcalini; infatti tendiamo a rimpinzarci di dolci, farinacei, carni e grassi, che sono tutti acidificanti.
Quando soffriamo di un eccesso di acidità, ci svegliamo con un forte gusto amaro in bocca. Per liberarcene, ci tuffiamo quasi automaticamente sul caffè o sul succo di arancia, che sono entrambi alcalinizzanti. Bisognerebbe interpretare il gusto amaro in bocca come un segnale di allarme che ci indica che il corpo ha un eccesso di acido. Se non si modifica questa condizione con la dieta o con la respirazione profonda (preferibilmente unita all’esercizio fisico, perché un eccesso di respirazione profonda, da sola, potrebbe causare un eccesso di ossigenazione o di alcalinità) o con l’assunzione di sali alcalinizzanti (bicarbonati o citrati di calcio, sodio, magnesio, potassio), gli acidi preleveranno i minerali dai tessuti del corpo, determinando quindi uno stato di demineralizzazione.

Consigli

La prevenzione e il trattamento dell’acidosi cronica si può fare utilizzando i sali alcalinizzanti a base di bicarbonati o di citrati di calcio, sodio, magnesio, potassio, oppure assumendo i sali di Schüssler, combinazione di un acido con una base: sodio, potassio, calcio, magnesio, ferro, silica.
I sali di Schuessler sono 12 e sono in diluizione omeopatica 6 DH.
I sali di S. che possono essere utili nel ripristino della capacità tampone sono:
- il cloruro di potassio (kali muriaticum)
- il fosfato di calcio (calcium phosphoricum)
- il fosfato di sodio (natrum phosphoricum)
- il solfato di sodio (natrum sulphuricum)

Altre possibilità per alcalinizzare il corpo consistono in:

  • attività fisica
  • il riposo, l’ascolto della buona musica e della natura
  • i bagni immersi in acqua calda con sale integrale marino
  • bere una volta al giorno un succo vivo estratto o centrifugato con ortofrutta (soprattutto verdure!) fresca di stagione e con verdure e frutta locali e di tutti i colori
  • mangiare frutta e verdura fresca di stagione
  • bere bevande ad effetto alcalinizzante (per esempio caffè pro-attivo ad effetto alcalino, the verde)
  • assumere tanta vitamina C
  • assumere cibi alcalini che compensino quelli acidi
  • cenare  entro tre ore prima di andare a dormire e tenere conto che le ore di riposo prima di mezzanotte valgono il doppio!
  • bere almeno 1 litro e mezzo di acqua la giorno.  
  • ove possibile, eliminare i farmaci e sostituirli con prodotti naturali ed integratori alimentari naturali. Alcuni integratori sono più efficaci di molti farmaci e non presentano controindicazioni.

Alimenti consigliati contro il colon irritabile



Spesso mangiare diventa un disagio perché rende più acuti i sintomi, ma non tutti i cibi hanno gli stessi effetti e correggere la dieta con dei facili accorgimenti può dare un forte beneficio:

  • Per ridurre la stipsi, introdurre molte fibre, bere molta acqua e svolgere un quotidiano esercizio fisico.
  • Limitare gli alimenti che possono far peggiorare la diarrea, come la caffeina, gli alcolici, i latticini, gli alimenti ricchi di zuccheri o grassi, cibi che fanno produrre gas come legumi, cavoli e broccoli, e i dolcificanti artificiali (principalmente sorbitolo e xilitolo).
  • Mangiare lentamente e consumare i pasti in un ambiente rilassante.
  • Tenere un diario di ciò che si mangia, per verificare i sintomi dopo ogni pasto e capire esattamente quale alimento provoca irritazione.

A cosa serve una corretta alimentazione in caso di colon irritabile?

 

Una corretta alimentazione punta ad evitare gli alimenti che innescano i sintomi e ad inserire quelli che aiutano a correggerli, diminuire cioè la diarrea, la costipazione e la produzione di gas, in modo da dare un maggior controllo di se stessi e migliorare la qualità della vita.
La stitichezza si verifica quando il cibo rimane nell’intestino troppo a lungo, l’acqua viene riassorbita quasi tutta e le feci diventano dure e secche, quindi difficili da eliminare; al contrario, la diarrea si verifica quando il cibo passa nell’intestino troppo velocemente tanto che l’acqua non viene riassorbita lasciando le feci liquide e difficilmente gestibili.
Una corretta alimentazione non è basata su una serie di alimenti da aggiungere o eliminare dalla dieta, ma su gruppi di alimenti suggeriti in cui ogni persona deve scegliere i cibi più adatti a lui, e l’unica strada percorribile è andare per tentativi. Tenere un diario serve anche per memorizzare i tentativi falliti e non ripetere gli errori.
Per quanto soggettiva, un’indicazione comune per chi soffre di colon irritabile è avere una dieta ricca di fibre: questi nutrienti sono dei tipi di carboidrati vegetali che per noi non sono digeribili ma hanno il ruolo fondamentale di regolare la qualità delle feci nel colon.
Esistono due tipi di fibre, insolubili, che si muovono sostanzialmente invariate nell’intestino, e solubili, che formano un gel intrappolando acqua e rendendo per questo le feci più morbide e facili da eliminare. Nelle persone che soffrono di diarrea sono utili per intrappolare l’acqua in eccesso.

10 consigli utili per chi soffre di colon irritabile

  1. Mangiare piccole porzioni ma frequenti, in modo da non sovraccaricare l’intestino
  2. Mangiare fibre solubili ad ogni pasto o spuntino
  3. Mangiare deve essere un piacere, quindi prendetevi il tempo per capire cosa vi fa male ed eliminatelo, cos’ potrete mangiare in modo più sicuro
  4. Avere il controllo totale su ciò che si mangia
  5. ridurre al minimo l'assunzione di grassi
  6. Se vi capita di mangiarne anche piccole porzioni, assicuratevi che siano accompagnati da cibi ricchi di fibra solubile
  7. Eliminare tutte le carni rosse, latticini, cibi fritti, tuorli d’uovo, caffè, bevande gassate e l'alcool dalla vostra dieta
  8. Mai mangiare fibre insolubili a stomaco vuoto o in grandi quantità in un solo pasto; inoltre, come per i cibi grassi, devono sempre essere accompagnate da fibre solubili
  9. Se non siete sicuri di qualcosa, non rischiate mangiandola
  10. Mettere in pratica una dieta con tante privazioni può essere molto difficile quindi bisogna inventarsi nuove sostituzioni, come ad esempio prodotti di soia o di riso per i latticini, due albumi per sostituire un uovo intero, provare le versioni vegetariane a basso contenuto di grassi dei prodotti di carne, sostituire l'olio con puree di frutta o brodi vegetali e utilizzare erbe e spezie per aumentare sapori

Considerazioni finali sulla corretta alimentazione

 

Tutti possono approcciarsi ad una dieta di questo tipo in modo sicuro, anche se non potrà trattare i sintomi di tutti noi; inoltre dobbiamo aver chiaro fin dall’inizio che i sintomi potrebbero anche peggiorare durante la messa a punto del piano alimentare a causa dell’assunzione degli alimenti che ci fanno stare male, ma una volta trovati questi alimenti possiamo finalmente escluderli dalla nostra dieta avendone così un grande beneficio.


ALIMENTI CONSENTITI


Pane pasta riso cereali e derivati

Pane raffinato
Cracker e grissini
Pasta raffinata
Riso cotto
Semolino
Fiocchi di mais
Patate cotte forno o vapore
Tapioca
Fette biscottate e pane biscottato
Farina d’avena
Orzo
Farina di mais (polenta)
Soia


Carni e Pesce

Pollo
Tacchino
Coniglio
Agnello
Suino (sempre ben sgrassati e/o privati della pelle)
Sogliola
Orata
Branzino
Platessa
Nasello (meglio lessati o cotti alla griglia)


Latte e prodotti derivati (testate prima se non siete intolleranti a latte e/o lattosio!)

Yogurt magro (contenente byfidum)
ricotta fresca
tomino fresco
crescenza
parmigiano
latte scremato (sempre in quantità moderate)


Ortaggi e frutta

Tutti gli ortaggi meglio se consumati cotti o anche finemente tritati o anche passati
Patate
Carote
Rape
Zucchine
Pomodori maturi e sbucciati
Barbabietole
Fagiolini cotti e decorticati
Mele
Pere
Pesche (ben mature e sbucciate)
Mango
Papaia
Ananas


Condimenti, aromi e spezie

Olio extravergine d’oliva.


Miele e dolciumi

Biscotti leggeri
Tortine con marmellata


Bevande

Acqua naturale o oligominerale (da bere a temperatura ambiente) non gasata o ad effervescenza naturale.


ALIMENTI SCONSIGLIATI


Pane pasta riso cereali e derivati

Pane bianco molto lievitato
Pane integrale e alla segale
Pane alla crusca
Mollica di pane fresco
Pane ai cereali
Riso e pasta integrale
Brioche e prodotti industriali da forno
Merendine confezionate
Biscotti di produzione industriale
Patate fritte


Carni e Pesce

Carne rossa
Carni con molto sugo come brasati
Carni salate molto grasse e affumicate (salmone, aringhe, acciughe, sardine)
Salumi grassi crudi e cotti
Insaccati
Cacciagione e selvaggina
Pesce fritto
Crostacei e molluschi o i frutti di mare


Latte e prodotti derivati

Formaggi stagionati, grassi e/o fermentati (gorgonzola, mascarpone, pecorino, taleggio, toma, robiola, emmenthal, fontina stagionata)
Latte intero e derivati


Ortaggi e frutta

Minestrone
Legumi
Insalata
Sedano
Funghi
Peperoni
Fave
Melanzane
Prezzemolo
Porri
Aglio
Sottaceti
Carciofi
Asparagi
Zucca
Cipolla (solo in moderate quantità e ben cotta)
Carciofi
Cavoli
Cetrioli
Tutta la frutta secca e oleosa
Kiwi
Melone
Ciliegie
Ribes
Frutti di bosco
Fichi
Uva
Prugne fresche e secche
Banane
Albicocche
Uva
Agrumi
Pere


Condimenti, aromi e spezie

Aceto
Pepe
Peperoncino
Senape
spezie e aromi piccanti (salse, curry, ketchup, paprika)
maionese
Dadi da brodo


Miele e dolciumi

Frittelle
Pasta sfoglia e dolciumi da forno o preparati con creme a base di uova e di cioccolato Panna montata
Gelati
Cacao


Bevande

The nero
Caffè
Bevande a base di cola
Cioccolata in tazza
Vini e superalcolici
Acqua e bevande dolcificate o colorate (quando bevute troppo fredde) e bevande troppo gasate