domenica 6 dicembre 2015

Ruolo del S-IGA nell'intestino

Il SIgA ( Secretory Immunoglobulin A), del quale sta emergendo sempre di più l’importanza per un buon funzionamento del sistema immunitario, viene ancora raramente misurato; si misura in genere solo l’IgA, la cui importanza è ben nota, ma può benissimo accadere che la misurazione dell’IgA dia valori normali mentre quella del SIgA risulta bassa. E’ importante misurare anche il SIgA perché se risulta carente (la sua concentrazione tende a diminuire con l’età) vi sono varie possibili misure per potenziarlo, con effetto positivo sia per allergie ed intolleranze alimentari che per infiammazioni e suscettibilità alle infezioni.
Il SIgA è l’immunoglobulina principale che si trova nel muco, nella saliva, lacrime, fluido vaginale e nelle secrezioni delle pareti intestinali e polmonari. E’ resistente alla degradazione da parte di enzimi vari ed è la nostra prima linea di difesa e protezione contro microbi, candida ed agenti patogeni e tossici vari. Le cellule intestinali producono circa 2-3 grammi di SIgA al giorno; la produzione raggiunge il vertice durante l’infanzia e comincia a declinare dopo i 60 anni.
Molti pensano che la parete mucosa si trovi solo nel naso e seni nasali, ma in realtà la mucosa con la superficie di gran lunga più estesa si trova nell’intestino, dove costituisce la nostra prima linea di difesa contro batteri, funghi, virus, tossine varie, e contro proteine alimentari che, superando questo rivestimento e penetrando nel sangue, provocherebbero reazioni di allergie ed intolleranze alimentari. In termini semplici: gli anticorpi SIgA si “appiccicano” a microrganismi, proteine alimentari e carcinogeni , li intrappolano nel muco ed impediscono loro di andare altrove; questi invasori vengono invece “scortati” fuori dall’organismo con le feci.
Molte persone hanno dei livelli di SIgA carenti, e ciò le rende più vulnerabili verso allergie, intolleranze alimentari, eczemi ed infezioni. Constato spesso che le persone che non riescono a sbarazzarsi della candida hanno livelli di SIgA bassi, come pure le persone che soffrono di morbo di Crohn colite ulcerativa, morbo celiaco, autismo, asma, infezioni croniche e ricorrenti del tratto respiratorio e varie malattie autoimmuni.
Se i livelli bassi di SIgA si prolungano per molto tempo allora anche le ghiandole surrenali, che cercano di mettere riparo al danno provocato da questa carenza, si stancano ed indeboliscono e quindi spesso i test dimostrano sia bassi livelli di SIgA che scarsa funzionalità delle surrenali.
Il livello di SIgA può essere misurato con un test fatto con un campione di saliva o feci. 
Se i risultati sono più alti del normale ciò indica che vi è qualche infezione o infiammazione in corso nell’organismo, che sta cercando di combattere questo problema aumentando la produzione di SIgA.
Se invece i valori del SIgA sono più bassi del normale è bene cercare di farli aumentare, e per fortuna vi sono vari modi per farlo. I modi più efficaci variano da persona a persona, ma sono basati in genere su vari tipi di probiotici, sul beta glucano ed altre sostanze.
Se si riesce a far aumentare i livelli di SIgA, anche se non sempre si ottiene la soluzione completa del problema di salute (possono essere presenti vari altri fattori negativi da individuare ed affrontare), si ottiene tuttavia spesso un miglioramento.


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