martedì 22 dicembre 2015

Ruolo della serotonina nell’interazione tra microbiota e sistema nervoso centrale

Nell’intestino, oltre alla mera funzione digestiva, avviene la produzione di serotonina, neurotrasmettitore in grado di darci la felicità. Ed in che modo un’alterazione del microbiota può intervenire sull’umore?  

Dal punto di vista biochimico gli episodi depressivi vengono interpretati come un’alterazione della concentrazione della serotonina, chiamata anche ormone del buonumore.
La serotonina instaura una sensazione di serenità e benessere globale ed un suo difetto provoca aggressività ed ansia.
Controlla l’appetito facendo percepire il senso di sazietà attraverso una riduzione del desiderio di carboidrati a favore dell’introduzione di proteine.
Il precursore della serotonina è l’amminoacido triptofano, da cui attraverso l’enzima triptofano idrossilasi viene sintetizzata; ed a sua volta la serotonina è un precursore della melatonina, una molecola che ha la funzione di regolare i ritmi circadiani; ovvero i cicli veglia sonno e gli ormoni ad essi correlati.

Contenuta in concentrazione maggiore in tre distretti corporei

A livello della parete intestinale abbiamo le cellule cromaffini che contengono il 95% della serotonina totale dell’organismo.  Se presente in difetto determina stitichezza, un eccesso invece determina diarrea.

Nel sangue e più precisamente nelle piastrine, dove viene rilasciata in seguito a danno tissutale per favorire l’aggregazione;  inoltre esplica un’azione vasocostrittice diminuendo il rischio di emorragia a seguito di una lesione.

Nel sistema nervoso centrale dov’è un neurotrasmettitore.
Viene rilasciata a livello del sistema nervoso centrale dal neurone, e  più precisamente dal terminale assonico per interagire con i recettori postsinaptici, l’eccesso di serotonina viene riassorbito dal terminale presinaptico, oppure degradata dalle monoamminossidasi (MAO).

Analisi

Un gruppo di scienziati ipotizzano una connessione fra osso, cervello ed intestino, dove la serotonina rappresenta l’anello di congiunzione. Esistono due tipi di enzimi triptofano idrossilasi (Tph1 e Tph2), il primo promuove la sintesi di serotonina a livello delle cellule cromaffini, il secondo nel cervello. La serotonina rilasciata nell’intestino stimola, in parte, la peristalsi, ed una parte entra nel torrente circolatorio dove è trasportata dalle piastrine attraverso il trasportatore 5-idrossitriptamina (5HTT); da cui viene rilasciata in situazioni dove serva attivare il meccanismo della coagulazione.

In presenza di disbiosi si sviluppa un’alterazione della serotonina prodotta a livello intestinale e perciò in maniera del tutto teorica, per il momento, si prospetta una probabile correlazione tra disbiosi, depressione e disturbo bipolare.
Anche se, anche a livello statistico, si è già trovata un’elevata incidenza di fenomeni depressivi in individui con patologie infiammatorie intestinali.

Questo significa che abbiamo la presenza di due rafforzativi: alterazioni di membrana alterano il trasporto della serotonina verso il SNC, favorendo un’infiammazione causata dalla presenza di serotonina libera, e la presenza di infiammazione intestinale riduce la produzione di serotonina a livello enterico. Inoltre la disbiosi può incrementare sia diminuire la peristalsi intestinale come effetto diretto sull’intestino, due condizioni gestite dal sistema simpatico e parasimatico regolando il metabolismo cellulare dell’organismo. In caso di costipazione se il tono simpatico aumenta si rallenta la digestione e l’assorbimento aumenta, perché a livello capillare la noradrenlina ha un effetto vasodilatatore e non costrittore; e causando iperlipogenesi e iperglicemia plasmatica induce glicolisi e lipolisi metabolica per produrre energia. L’opposto in caso di diarrea quando il tono vagale aumenta.





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