martedì 11 giugno 2013

Allergie ai pollini: le ASTERACEE (o COMPOSITE)



Allergie ai pollini: le ASTERACEE (o COMPOSITE)

I pollini iniziano a fare la loro comparsa già in gennaio e continuano fino in ottobre. Per chi è allergico ci sono solo pochi mesi di tregua, per fortuna non si è allergici a tutti i tipi di pollini in circolazione !

In questo capitolo parlerò dell’allergia alle asteracee, dette anche composite, che sono una famiglia bella e numerosa.

Alcune specie di Asteraceae sono commestibili e sono ampiamente coltivate per il consumo umano, tra cui:



Per sapere se si soffre di allergia ai pollini ci si deve sottoporre ai prick test IGE presso un medico allergologo/dermatologo.
Se ci sono risultati positivi (+) si dovranno usare degli spray antistaminici, gocce oculari o anche pastiglie, a dipendenza della gravità dei sintomi riscontrati. E’ anche possibile effettuare cicli di desensibilizzazione, ma è comunque una cura lunga che può durare diversi anni e il risultato non è sempre garantito.

Chi è allergico ad una famiglia di pollini può avere reazioni avverse anche mangiando o bevendo erbe e fiori della stessa famiglia. Nel caso di allergia, per esempio, a tarassaco ed artemisia, oltre alle reazioni respiratorie si possono avere reazioni gastrointestinali se mangiamo foglie di lattuga oppure beviamo infusi di una miscela di erbe, magari di tarassaco, camomilla e assenzio ! Quindi è meglio prestare attenzione anche a questo aspetto, visto che moltissimi preparati alle erbe contengono molte piante della famiglia delle asteracee.

Non molti sanno che chi soffre di allergia ai pollini spesso mangiando determinati cibi può avere reazioni allergiche: si tratta di una cross-reaction. I cibi che hanno proprietà simili ai pollini di artemisia potrebbero scatenare fenomeni allergici solo mangiandoli. Questo si chiama “sindrome allergica orale”. La sindrome allergica orale interessa solo il periodo dell’impollinazione, quindi i soggetti allergici devono escludere determinati alimenti solo alcuni mesi all’anno. Sono al massimo due i cibi che scatenano la cross reattività, e in ogni caso si tratta di un fenomeno soggettivo. Si può minimizzare o azzerare la capacità di reazione allergica con la cottura di frutta e verdura.

I sintomi della SOA vengono classificati in quattro classi, dai più lievi ai più gravi:
I - prurito e bruciore a carico della mucosa orale, papule o vescicole nel cavo orale, edema delle labbra; tali sintomi sono sempre presenti;
II- ai precedenti possono associarsi difficoltà alla deglutizione, vomito, dolore gastrico, diarrea;
III - possono associarsi anche sintomi generalizzati quale l'orticaria;
IV - e allo stadio più grave edema della glottide e shock anafilattico.
Le manifestazioni orali nei soggetti sensibili sono percepite nell'arco di pochi minuti dal contatto con l'alimento, mentre i sintomi che coinvolgono gli altri organi possono comparire entro 30-60 minuti.dall'ingestione.

Nel caso dell’allergia alle asteracee ecco i cibi, in rosso, che non dovrebbero essere mangiati durante il periodo di fioritura dei pollini:

VERDURA
FRUTTA
FRUTTA SECCA
asparagi
Albicocche
Datteri
bietole
Angurie
Fichi
broccoli
Arance
Mandorle
carciofi
Avocado
Nocciole
cardi
Banane
Noci
carote
Cachi
Pinoli
cavolfiori
Castagne
Arachidi
cavoli
Ciliege
Pistacchio
cetrioli
Fichi
Semi e olio di girasole e cartamo
cicorie
Fichi d'India

cime di rapa
Fragole

cipolle
Kiwi

cipolline
Lamponi
ERBE
fagiolini
Limoni
Dragoncello
fave
Mandaranci
Camomilla
finocchi
Mandarini
Tarassaco
insalate
Mele
Prezzemolo
melanzane
Mirtilli
Arnica
patate
More
Assenzio o artemisia
peperoni
Meloni

piselli
Pere

pomodori
Pesche

porri
Pompelmi

porcini
Ribes

radicchi
Susine

ravanelli
Uva

rucola


sedani


spinaci


zucche


zucchine


lattuga


Indivia


topinambur




In relazione alle allergie alle altre famiglie di pollini ecco i cibi che è meglio evitare:


POLLINI E REAZIONI AI CIBI:

  • Allergia alle graminacee: no a kiwi, pomodori, agrumi, meloni, angurie, pesche, ciliegie e albicocche;
  • Allergia alla betulla: evitare mela, carota, sedano, finocchio, pera, banana, nespola, pesca, ciliegia, albicocca, prugna, prezzemolo, nocciola, noce, arachide, mandorla, kiwi, lampone, fragola, pepe verde;
  • Allergia alla parietaria (urticaceae): niente arachide, soia, fagiolo, gelso, pistacchio, melone, kiwi, patata, basilico, ortica, ciliegia, basilico, pisello;
  • Allergia all’ambrosia (o artemisia): stop a sedano, melone, anguria, banana, carote;
  • Allergia alle brassicaceae: non ingerire verza,cavolo cappuccio, rapa, broccolo, rapa, colza, ravizzone in caso;
  • Allergia alle cucurbitaceae: escludere zucchino, zucca, melone, anguria, cetriolo e pomodoro; allergia alle liliaceae: asparago, porro, cipolla, aglio in caso;
  • Allergia alle rosaceae: resistere a mandorle, mela, albicocca, pesca, susina, ciliegia, prugna, fragola.






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