Dentro
il nostro intestino brulicano quantità davvero importanti di batteri e virus.
Il canale intestinale accoglie più di 500 tipi diversi di batteri e oltre 1200
ceppi virali.
I numeri sono importanti perché solo i batteri intestinali sono
nell'ordine di 10 alla 14esima cioè 100.000.000.000.000 (centomila
miliardi), un numero pari a 10 volte le cellule che compongono il corpo umano.
Tutta
questa popolazione si può dividere in due grandi gruppi:
1)
batteri autoctoni che cominciano a colonizzare il tubo digerente sin dalla
nascita e, già dopo lo svezzamento, si trasformano in colonie stabili
permanenti. La qualità e la quantità di alcuni ceppi caratteristici possono
fornire un imprintig così costante che può essere usata per l'identificazione
individuale con una precisione superiore a quella delle impronte digitali!
2)
Batteri alloctoni che si trovano nel nostro intestino solo in forma transitoria
senza formare colonie stabili e che sono introdotti con il cibo (es. i formaggi
o i salumi e tutti i cibi fermentati): quando il loro numero aumenta causano
squilibri che dalla semplice disbiosi possono arrivare fino a malattie più
gravi.
Man
mano che si procede all'interno dell'apparato gastroenterico, le condizioni
ambientali mutano e ciò determina la varietà delle specie microbiche che si
insediano ai diversi livelli. La struttura dell'organo è importante e per
questo motivo ogni specie animale presenta una microflora batterica di
composizione diversa e con un'elevata specificità (un lattobacillo acidofilo
del pollo non è esattamente lo stesso di quello dell'uomo).
I batteri colonizzano i segmenti del tubo intestinale dove trovano le condizioni più adatte al loro sviluppo: l'anatomia e la fisiologia sono assai importanti nel determinare la quantità e la qualità dei microrganismi. In linea di massima sono graditi i tratti dove il movimento contrattile dell'intestino (peristalsi) è più contenuto.
I batteri colonizzano i segmenti del tubo intestinale dove trovano le condizioni più adatte al loro sviluppo: l'anatomia e la fisiologia sono assai importanti nel determinare la quantità e la qualità dei microrganismi. In linea di massima sono graditi i tratti dove il movimento contrattile dell'intestino (peristalsi) è più contenuto.
Tra
i fattori che regolano l'equilibrio della popolazione batterica vi sono il pH,
cioè l'acidità o basicità dell'ambiente, l'ossigeno, i nutrienti, la presenza
di competitori. I probiotici amano un ambiente acido con un pH intorno a 5 o 6
mentre i patogeni amano un pH più alto verso il 7; l'acidificazione del tratto
intestinale operato dai probiotici con la trasformazione di zuccheri in acido
lattico, riduce la capacità proliferativa dei patogeni.
Tutti i batteri che vivono nell'apparato gastroenterico si trovano anche nelle feci la cui composizione riproduce l'equilibrio che si è instaurato negli ultimi tratti.
Tutti i batteri che vivono nell'apparato gastroenterico si trovano anche nelle feci la cui composizione riproduce l'equilibrio che si è instaurato negli ultimi tratti.
I
due gruppi di batteri, probiotici (buoni) e patogeni (cattivi), sono in
equilibrio tra loro, ma il rapporto può sbilanciarsi per effetto dell'età,
dell'alimentazione, delle malattie intestinali acute (diarrea), croniche
(stitichezza) e delle terapie antibiotiche.
L'uso
di integratori biologici a base di batteri probiotici ha un senso solo se gli
stessi sono umano compatibili e soprattutto se vengono assunti in modo mirato
per il tratto intestinale compromesso.
L'ottimizzazione dei risultati la si può ottenere solo con una conoscenza e un utilizzo degli integratori probiotici mirata al tratto compromesso o alla funzione desiderata.
L'ottimizzazione dei risultati la si può ottenere solo con una conoscenza e un utilizzo degli integratori probiotici mirata al tratto compromesso o alla funzione desiderata.
Non
esiste il probiotico che fa tutto, ma esistono probiotici per problematiche
diverse.
L'interazione tra batteri probiotici e cellule enterocitarie possono portare a modifiche dell'espressione citochinica che governa il comportamento delle cellule immunitarie.
Questa interazione può portare, in caso di mal
funzionamento, alle malattie infiammatorie e autoimmuni che sono in vistoso
aumento.
La somiglianza tra una famiglia di proteine (chaperoni) mitocondriali
indotte dall'infiammazione e quelle batteriche dei patogeni (GroEl) può dare
una spiegazione anatomo-patologica all'insorgenza di questo tipo di patologie.
Nessun commento:
Posta un commento