sabato 6 giugno 2015

Protocollo “Colon irritabile”

Protocollo “Colon irritabile”
Considerazioni ed esami da che si possono effettuare

Il colon irritabile è una diagnosi di esclusione, ma ci sono studi che hanno evidenziato una modificazione del microbiota intestinale e di conseguenza dei focolari micro infiammatori nell’intestino come la principale causa del famoso “colon irritabile”.

Se si soffre di meteorismo, diarrea, stipsi, dolori, bisogna fare tutti gli esami per escludere malattie come le MICI (malattie infiammatorie croniche intestinali quali Morbo di Crohn o Rettocolite ulcerosa), la celiachia, la sindrome di Habba, i diverticoli, i tumori, i batteri, i parassiti, i virus, i protozoi, la candida intestinale, le allergie alimentari e le intolleranze alimentari.
Ci sono comunque altre patologie che danno come risultato i sintomi del colon irritabile, ad esempio il diabete o altre malattie autoimmuni.

Ecco una serie di esami utili da fare.

1) Intolleranza al lattosio: esame sul sangue genetico per ricerca allele -13910 per la persistenza della lattasi. Se risultate -13910 CC siete omozigoti e dunque avrete intolleranza primaria al lattosio. Dopo i primi 5-10 anni di vita l'enzima della lattasi non verrà più prodotto e inizieranno a farsi sentire i sintomi. Attenzione: continuare a ingerire lattosio nonostante l'intolleranza porterà l'intestino in disbiosi e ad una possibile permeabilità intestinale e/o sovraccrescita batterica nell'intestino tenue.

2) Test HLA tipizzazione classe I e II celiachia. Se è presente il DQ2 (o la sola catena beta del DQ2) o il DQ8 siete positivi alla predisposizione celiaca, dunque esiste la reale possibilità di sviluppare la malattia nel corso della vita. Questo porta una sensibilità quasi certa al glutine. In seguito potete fare altri test sugli anticorpi per vedere se avete la celiachia attiva: anticorpi IGA totali, anti transglutaminasi (TtG IGA e IGG), anti gliadina (anti AGA IGA e IGG) e anti endomisio, gastroscopia.

Se risultate celiaci eliminate completamente il glutine e fate attenzione alla contaminazione.
Se non avete gli anticorpi della celiachia e siete positivi alla genetica siete sicuramente gluten sensitive: eliminatelo completamente come se foste celiaci. Attenzione: è provato che le persone con colon irritabile e DNA positivo alla celiachia (anche senza avere la malattia attiva) presentano alterazioni della permeabilità intestinale. Continuare ad ingerire glutine causerà ulteriore permeabilità intestinale e/o sovraccrescita batterica nell'intestino tenue.

Le seguenti combinazioni genetiche danno predisposizione alla CELIACHIA:
HLA-B8
HLA-DQ2
HLA-DQ7
HLA-DQ8
HLA-DR3
Le seguenti combinazioni genetiche danno predisposizione alla GLUTEN SENSITIVITY:
HLA-DQ1 
HLA-DQ3
HLA-DQ5 
HLA-DQ6 


3) Sono disponibili diversi breath test, per determinare se esiste malassorbimento in caso di colon irritabile. Essi sono:
  • breath test al lattosio (in concomitanza con la ricerca genetica sul sangue): per ricercare una possibile intolleranza al lattosio. Questa intolleranza può essere primitiva (determinata geneticamente e dunque non esiste possibilità di guarigione ma solo di controllo dei sintomi) oppure secondaria (a seguito di patologie dell'intestino tenue, quali celiachia o morbo di Crohn e può guarire completamente una volta guarita la patologia primaria).
  • breath test al lattulosio/glucosio: per la sindrome da sovraccrescita batterica dell'intestino tenue (SIBO). Si misura nel respiro la quantità di idrogeno (H2) e metano (CH4) prodotte.
  • breath test al fruttosio: per determinare la presenza di malassorbimento del fruttosio (presente nella frutta e usato come dolcificante quasi dappertutto, specie nei prodotti per diabetici).
  • breath test al sorbitolo: per determinare la presenza di malassorbimento del sorbitolo. Il sorbitolo è un polialcolo presente in molte bibite gassate ed usato come additivo alimentare.
  • breath test per ricerca Helicobacter pylori: se il test è positivo c'è la presenza del batterio nello stomaco.


4) Test per misurare lo stato del colon:
Ci sono laboratori che esaminano la composizione batterica delle feci e stilano un elenco dei principali batteri aerobi e anaerobi, indicando se sono in equilibrio, in eccesso o in difetto.
Questo check può essere molto utile per capire in prima fase in che stato è il proprio intestino. Se ci sono più batteri in disequilibrio allora siamo in presenza di una disbiosi, di grado lieve, medio o forte.

Possono esaminare anche altri parametri quali:
  • la zonulina: per la permeabilità intestinale. La zonulina si può misurare anche sul sangue;
  • la calprotectina: per l’infiammazione al colon;
  • l’istamina: per le allergie alimentari. L’istamina si può misurare anche sul sangue;
  • la gliadina iga: per la sensibilità al glutine. Essa si può misurare anche sul sangue, ma nelle feci risulta molto più sensibile rispetto al sangue e può evidenziare una sensibilità al glutine e/o una celiachia silente o in fase iniziale, ancor prima che arrivi a positivizzarsi sul sangue. Se l’esame per la gliadina iga sulle feci è positivo, consiglio una tipizzazione genetica HLA. Se fosse negativa allora indica solo sensibilità al glutine; ma se fosse positiva la genetica indica che si sta sviluppando una celiachia vera e propria. Dunque meglio astenersi dal glutine in entrambi i casi!
  • la serotonina: se non è in equilibrio può causare diarrea o stipsi. Essa si può misurare anche nel sangue.
  • l’immunoglobilina secretiva A: se è bassa può indicare un sistema immunitario indebolito, se è alta al contrario un sistema immunitario troppo attivato, magari contro batteri patogeni;
  • la candida: se è in eccesso prolifera in maniera incondizionata creando molti problemi, oltre al colon, anche in altre parti del corpo (es. naso/sinusite, vagina/candidosi, anche nell’uomo!);
  • la defensina: è un parametro che indica se l’intestino è attivato contro dei batteri patogeni;
  • l’elastasi pancreatica: indica se il pancreas funziona bene, o si è in presenza di possibile malassorbimento. L’elastasi pancreatica si può misurare anche sul sangue.
  • gli acidi biliari: se sono troppi possono causare diarrea; se sono troppo pochi può darsi che ci siano calcoli o fango biliare alla cistifellea che ostruiscono il loro deflusso. 

Esiste anche un test per esaminare la permeabilità intestinale tramite le urine, che consiste nel bere una miscela di acqua e zuccheri (lattulosio, mannitolo e sucrosio) a digiuno e nel raccogliere le urine nelle sei ore successive.
Normalmente questi zuccheri non sono assorbiti, se non in piccole quantità, a livello intestinale, e non sono pertanto dosabili nelle urine raccolte.
Valori superiori a quelli di norma possono indicare la presenza di un’alterazione nella permeabilità intestinale ed è indicativo di alterato assorbimento.

5) Altri esami non invasivi da fare:
  • Calprotectina fecale (misura l’infiammazione del colon): si effettua su un campione di feci.
  • Ricerca di virus / batteri / funghi / parassiti nelle feci: si effettua su un campione di feci.
  • Esami del sangue di routine (VES e PCR compresi): si fa un prelievo venoso.
  • Esame della vitamina B12: si fa un prelievo venoso.
  • Esame della vitamina D: si fa un prelievo venoso.
  • Esame della ferritina: si fa un prelievo venoso.
  • Ricerca sangue occulto fecale: si effettua su un campione di feci.
  • Ecografia addome completa: si una l'ecografo esterno.
  • Ecografia delle anse intestinali dell'ileo (per ricerca Morbo di Crohn): è come una normale ecografia esterna.
  • Colonscopia virtuale (colon TC): è una colonscopia effettuata con l'apparecchio della TAC. Si vedono polipi fino a 0.5 mm, stenosi, neoplasie. Non è possibile effettuare biopsie.

6) Esami invasivi da fare:
  • Colonscopia classica: bisogna bere una preparazione speciale il giorno prima e poi effettuare la colonscopia in sedazione. E' consigliabile effettuare molte biopsie in diverse parti del colon (sigma, ascendente, discendente, traverso, ileo).
  • Gastroscopia: bisogna essere a digiuno, può essere fatta da svegli o da sedati. Si effettuano diverse biopsie dello stomaco e del duodeno.
  • Rettoscopia: vedono solo il retto, utile per diagnosticare le emorroidi o delle fistole anali.
  • Rettosigmoidoscopia: non vedono tutto il colon ma solo il retto, il sigma e il colon discendente per circa 80 cm.
  • Radiografia dell’intestino tenue (esame seriato del tenue): utilizzata per analizzare le anse intestinali. Bisogna bere una preparazione con un liquido di contrasto al solfato di bario.
  • Endoscopia con capsula: serve per analizzare l'intestino tenue. Si deve ingerire una speciale capsula con una videocamera incorporata.


7) Esami allergie IGE alimentari: da fare sul sangue da un allergologo. Si testano una ventina di alimenti per cercare una vera allergia alimentare. Le allergie alimentari si riconoscono facilmente perché pizzica la bocca e la lingua e possono uscire rash cutanei o orticaria dopo poco tempo dall'ingestione del cibo allergico.

8) Test cutaneo per allergia al nichel: è utile fare il test per sapere se esiste una positività al nichel (solfato di nichelio). Esso è presente un po' dappertutto, nell'acqua, nei cibi, nei prodotti per la cura personali, nei detersivi, nelle monete, nelle cinture, nelle sigarette, ecc. Normalmente chi è allergico al nichel ha come reazione una dermatite da contatto. Ci sono persone che sviluppano una sindrome che si chiama SNAS (sindrome sistemica da allergia al nichel) e possono avere gravi orticarie e/o problemi gastrointestinali e/o respiratori causati dall'ingestione di cibi contenenti nichel. La medicina ufficiale non è ancora giunta ad una conclusione certa riguardo all'utilità di effettuare una dieta nichel free per gli allergici al patch test. Ci sono comunque persone che hanno ottenuto benefici con questo tipo di dieta.

9) Esami per intolleranze alimentari IGG: esistono in farmacia dei test sulle intolleranze alimentari che si possono effettuare. Si preleva un po' di sangue dal dito, non è un test invasivo.
(PS: io li ho fatti entrambi, hanno dato gli stessi risultati, dunque li considero affidabili).

10) Esame per gluten sensitivity: in farmacia si può fare il test della natrixlab per vedere se si ha gluten sensitivity. Prelevano il sangue dal dito. Testano gli IGA totali, gli antitranslutaminasi, gli anti gliadina (anti AGA) di vecchia generazione. Se risultano positivi gli anti AGA IGA e/o IGG siamo in presenza di una sensibilità al glutine.

11) Esami per allergeni IGE su cute (prick test). Capita che se si è allergici ai pollini si possono avere reazioni crociate con alcuni cibi.
Ecco un sito dove ne parla:

Riflessione personale sui possibili motivi dello sviluppo del colon irritabile

Il corpo deve essere in equilibrio per funzionare bene e permetterci di stare bene. Quando ci sono eccessi o difetti iniziano i problemi.
L’intestino è la parte più importante del corpo e contiene il 70% del sistema immunitario, il resto è situato nelle pelle e nei polmoni.
Nella nostra società mangiamo male, troppi carboidrati, troppi zuccheri, troppi grassi, troppo glutine e troppo in quantità, siamo sedentari, siamo stressati e tutto influisce.
I nostri nonni stavano meglio di noi perché avevano una dieta sana, senza tanti additivi alimentari, coloranti e conservanti e mangiavano i cibi raccolti nell’orto secondo le stagioni; le malattie autoimmuni erano rare nel secolo scorso, facevano molto movimento e lo stress era nettamente meno.  
Invece oggi tra cibi industrializzati, pieni di coloranti e additivi, senza contare lo zucchero onnipresente, e i grassi saturi, insaturi e molto altro il nostro colon, a lungo andare ne risente!!
Sono i batteri presenti nel colon che fanno festa con la nostra alimentazione zuccherina!!
Proliferano i clostridi, la candida, altri batteri che non dovrebbero proliferare e azzerano i batteri buoni quali i lattobacilli e i bifidobatteri.

La mancanza di questi batteri buoni crea un assottigliamento delle pareti intestinali, crea infiammazioni croniche, crea malassorbimento in tutto l’organismo.

Il malassorbimento crea mancanza cronica di importanti vitamine e sali minerali. Questo si chiama disbiosi (o SIBO) e in genere è presente sempre con un’alterata permeabilità intestinale.
Una disbiosi può restare per anni silente, e quando la si “trova” ha già fatto molti danni. Inoltre un intestino permeabile/disbiotico fa passare nel sangue particelle di alimenti indigeriti e questo attiva il sistema immunitario, che le riconosce come estranee da combattere, e crea le allergie e le intolleranze alimentari. Si possono avere moltissime intolleranze a molti alimenti che si mangiano spesso, se si soffre di alterata permeabilità intestinale e di disbiosi!!

A questo punto oltre ai sintomi al colon si possono avere altri disturbi quali reflusso gastroesofageo, debolezza, capogiri, ansia, depressione, malattie della pelle, problemi respiratori, problemi ginecologici, anche dolori muscolari o reumatismi e molto altro.

Per guarire da allergie, intolleranze alimentari e colon irritabile bisogna guarire la parete intestinale danneggiata !!

Come fare? Non è semplice, ma nemmeno impossibile. Stanno studiando una pillola che permetterà al colon di rigenerarsi, guarendo la permeabilità, ma è ancora in fase di studio. Forse tra molti anni sarà sul mercato disponibile per tutti.
Nel frattempo bisogna agire su: alimentazione e ripristino dell’equilibrio della flora intestinale e anche riduzione dello stress e del peso corporeo (a meno che l’elevato malassorbimento abbia causato una perdita di peso).

Esiste la dieta LOW FODMAP, studiata apposta per chi soffre di colon irritabile. Si riduce l’assunzione di zuccheri con l’alimentazione, e questo permette di ridurre lo sviluppo di batteri cattivi e di candida, con miglioramento dei sintomi.
Esiste la dieta PALEO, che eliminando i cereali dall’alimentazione aiuta a guarire la disbiosi. Bisogna mangiare molta carne e pesce e non è una dieta semplice da seguire.
Ci sono molti integratori di vitamine e fermenti lattici in commercio che aiutano il colon a rigenerarsi.  

Consigli: per eliminare la disbiosi eliminate gli zuccheri e i carboidrati dall’alimentazione !! Eliminate i lieviti e se siete intolleranti anche il lattosio e il fruttosio. Senza questi cibi la candida nel colon tornerà alla normalità, i batteri cattivi moriranno e quelli buoni potranno rigenerarsi. Prendete fermenti lattici (senza lattosio per gli intolleranti) e seguite la dieta fodmap, anche per quanto riguarda verdura e frutta (che contiene molto zucchero).
Nella dieta fodmap sono ammessi molti cereali, qui dipende dalla tollerabilità personale, può darsi che all’inizio sia meglio eliminare tutto, per poi introdurre con gradualità i cereali che vengono tollerati, ma attenzione alle quantità. 50 gr. di pasta possono essere tollerate, 500 gr. no. Stesso discorso per le verdure, 100 gr. a pasto vanno bene, ma il doppio no.
Fate movimento, bevete acqua naturale, calate di peso se necessario, riducete lo stress che bene non fa a nessuno.

Una curiosità: sapete che mangiare un piattone di pasta e mangiare molti cubetti di zucchero per il corpo è la stessa cosa? Quando sono nell’intestino sono assorbiti come puro glucosio. Mangereste un piattone di cubetti di zucchero? Non credo.
C’è una fortissima resistenza nella gente all’idea di eliminare dal menu pasta, riso, dolci, bevande dolcificate, pane & derivati, budini, ecc…. La gente vorrebbe una pillola miracolosa per guarire subito e che permetta di mangiare tutto, in maniera esagerata ed incontrollata. Una volta guariti dalla disbiosi bisogna rieducarsi ad un cibo sano ed evitare di tornare ai cibi di prima… altrimenti la disbiosi torna. .

Link ad articoli che ho scritto per il mio blog

1) Dieta low fodmap e dieta paleo:

2) Alterata permeabilità intestinale/SIBO:


3) Ricerche sui cibi:


Letture consigliate (libri letti da me che penso possono esservi utili)

Vivere 120 anni, di Adriano Panzironi

La paleo dieta, di Robb Wolf

Recuperare la tolleranza alimentare, di Attilio Francesco Speciani

Intestino libero, di Bernard Jensen

The complete Low Fodmap Diet (in inglese), di Sue Shepherd & Peter Bibson




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