lunedì 29 dicembre 2014

Marcatori anticorpali nelle diagnosi di malattie infiammatorie croniche intestinali

I marcatori anticorpali sono utili per la diagnosi di malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), quali il Morbo di Crohn e la Rettocolite ulcerosa. 

In corso di diagnosi si possono utilizzare:
1) la PCR: è molto sensibile e si eleva in presenza di infiammazione cronica;
2) la calprotectina fecale: è utile per identificare soggetti con MICI in fase attiva. Si può usare per fare la diagnosi differenziale tra MICI e Sindrome del colon irritabile. 

Nel monitoraggio dell'attività di malattia:
1) si alterano la VES, la PCR, l'albumina; la calprotectina. 

Nel predirre le ricadute:
1) la calprotectina è la più affidabile per predirre ricadute. Valori superiori a 50 indicano un rischio di ricaduta di 13 volte superiore ai soggetti con valori al di sotto di questo valore. 

Nella valutazione della risposta terapeutica:
1) la PCR è il parametro sierologico più significativo nei pazienti che rispondono al trattamento. 

Marcatori di laboratorio:

1) Morbo di Crohn: anti ASCA (IGG e IGA) - ALCA - ACCA - AMCA - ANTI-OMPC - ANTI-I2. 
I pazienti con positività elevate di più marcatori sono a rischio di complicazioni chirurgiche.

2) Rettocolite ulcerosa: P-ANCA

Nota: il 20% dei familiari SANI può presentare lieve positività di questi marcatori, pur senza avere la malattia. 





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