In
micoterapia è tra i rimedi più efficaci per i disturbi gastrointestinali, ma ha
anche proprietà neuroprotettive.
Gli studi
scientifici su Hericium erinaceus sono piuttosto recenti, sebbene
anche in questo caso, come per altri funghi terapeutici quali reishi, shiitake, maitake,
si tratti di un rimedio naturale pienamente integrato nelle medicine
tradizionali di Cina e Giappone, che lo impiegano da sempre nel trattamento
delle malattie gastrointestinali e per le sue proprietà
immunostimolanti.
Oltre
ai betaglucani, tipici di tanti altri presidi micoterapici e preziosi per migliorare
l'attività delle difese immunitarie, Hericium erinaceus contiene principi
attivi, quali erinacine e ericenoni, che agiscono in maniera elettiva e
sinergica su due distretti dell'organismo: l'apparato gastrointestinale e
il sistema nervoso, peraltro profondamente connessi.
L'azione
di Hericium erinaceus sul tratto digerente è ampia: favorisce la
riparazione della mucosa gastrica e intestinale, ha effetti antinfiammatori e
si comporta da prebiotico, ovvero sostiene la colonizzazione dell'intestino da
parte di batteri benefici. Grazie alle sue proprietà, Hericium erinaceus rappresenta
così un supporto utile in caso di gastrite, ulcera, reflusso
gastroesofageo, patologie infiammatorie intestinali come malattia di Crohn
e rettocolite ulcerosa, ma anche sindrome
dell'intestino irritabile e disturbi
digestivi su base nervosa.
Hericium
erinaceus concorre
a ripristinare il benessere digestivo in situazioni di disbiosi (lo
squilibrio della flora batterica intestinale), incluse quelle conseguenti a
terapie antibiotiche, e a normalizzare l'eccessiva permeabilità della mucosa
dell'intestino, in genere associata alla disbiosi e acuita da stress,
alcol, farmaci, errori alimentari e altri fattori di perturbazione. Si tratta
di una condizione in cui la parete intestinale diventa eccessivamente porosa e
non più in grado di svolgere correttamente la sua funzione di barriera
all'ingresso nel sangue di tossine, allergeni e microrganismi nocivi. Può dare
un ventaglio di conseguenze note come "leaky gut syndrome"
(sindrome dell'intestino poroso), che comprende pancia
gonfia, dolori addominali, intolleranze
alimentari e anche disturbi extraintestinali, tra cui stanchezza,
allergie e, secondo diversi autori, persino patologie
autoimmuni e numerosi altri problemi.